Candiani all’Ospedale di Tradate “Non diventi rifugio per medici con un curriculum problematico”

L’ex sottosegretario dell’Interno Stefano Candiani “Il problema non riguarda solo Tradate ma tutti gli ospedali lombardi”

30 Dicembre 2018
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L’ex sindaco e Sottosegretario all’Interno Stefano Candiani in visita all’ospedale di Tradate dopo il caso del “dottor seppia”. Ieri (venerdì) Candiani ha incontrato infermieri, medici, primari e il direttore sanitario Brunella Mazzei. Al centro la vicenda del dottor Emilio Alfano, giunto a Tradate tramite la cooperativa chiamata dall’Asst a colmare le carenze di personale.
“Quello delle seppie è solo l’elemento più ‘folkloristico’ del suo curriculum – ricorda Candiani – Curriculum che comprende la presenza ubriaco in orario di servizio, aggressioni e anche i domiciliari. Non è questo il personale che l’ospedale di Tradate si merita e non posso accettare che sia questo lo standard sanitario della Lombardia. Ho scritto all’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, chiedendo di intervenire quanto prima”.

“I medici mi hanno confermato che il problema non è la cooperativa: gli altri medici in servizio a Tradate lavorano molto bene – continua Candiani – E’ una soluzione utile a limitare i disagi, a patto però che l’ospedale di Tradate non diventi rifugio per medici con un curriculum problematico. Il problema va risolto alla radice”.

“I letti in Medicina sono tutti occupati, e ieri sera nel Pronto Soccorso di Tradate c’erano una quarantina di pazienti in attesa, un’ottantina a Varese. Queste proporzioni non vanno bene, il Circolo ha capacità d’accoglienza molto maggiori – continua Candiani – Il nodo principale però, come sappiamo, riguarda chi ricorre al Pronto Soccorso: in maggior parte pazienti che potrebbero, e dovrebbero, essere seguiti a casa, da medici di base e guardia medica. Persone a cui non serve aspettare ore in sala d’attesa per un antibiotico. Se medici di base e guardia medica mandano i pazienti al Pronto Soccorso è ovvio che poi ci siano decine e decine di accessi, che si allunghino i tempi di attesa e che non ci siano letti in Medicina per chi ne ha bisogno”

“Anche di questo – conclude il Sottosegretario – ho parlato in questi giorni con Gallera, perchè il problema non riguarda solo Tradate ma tutti gli ospedali lombardi”.

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