“Ogni giorno è un nuovo inizio”. Il futuro dell’imprenditoria è a Varese

Eleonora Merlo riconfermata alla presidenza del Gruppo Giovani Imprenditori di Univa. ”Il nostro ruolo è quello di facilitatori di nuove conoscenze”

05 Maggio 2015
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Merlo

“Una volta si diceva fare squadra. Oggi la parola giusta è: condividere”. Eleonora Merlo ha iniziato così il suo discorso di saluto da neo presidente rieletta per il secondo mandato alla guida del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

Un voto avvenuto durante l’Assemblea annuale del Movimento che si è tenuta lunedì pomeriggio al Centro Congressi Ville Ponti di Varese e che è stata chiamata a rinnovare i propri vertici per il biennio 2015-2017. Classe 1984, nata a Busto Arsizio, laureata in Giurisprudenza con indirizzo commerciale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, esperta di diritto del lavoro, diritto sindacale e relazioni industriali, Merlo è attualmente consigliere d’amministrazione ed executive human resource & legal affair di Istituto Vigilanza Notturna Gallarate S.p.A., azienda di famiglia che opera dal 1959 nel settore della vigilanza privata nella Provincia di Varese, Novara, Milano Ovest e Verbano Cusio Ossola. Iscritta al Gruppo Giovani dal 2009, componente del Consiglio Direttivo e Vice Presidente con delega Rapporti Interni, Organizzazione e Marketing dal 2011 al 2013, è membro della Giunta dell’Unione Industriali e Delegato al Comitato Regionale di Confindustria.

“Ogni giorno è un nuovo inizio”: questo il tema posto al centro della parte pubblica dell’Assemblea che Eleonora Merlo ha voluto introdurre sottolineando il ruolo nello sviluppo del territorio e del Paese che ha il Gruppo dei giovani industriali varesini, primi interpreti della  voglia di cambiamento: “Dobbiamo saper ricoprire il compito di facilitatori di nuove conoscenze” ha detto l’imprenditrice, rimarcando il concetto subito dopo: “Dobbiamo essere un pensatoio in grado di sezionare il complesso per affrontarlo con la messa in comune delle nostre esperienze”.

Prima, però, secondo Merlo, bisogna fare i conti con il sistema nazionale. “La differenza tra l’ambiente in cui si muove un giovane imprenditore italiano e quello in cui opera uno startupper statunitense, tedesco, inglese o francese non sta solo nei diversi livelli di burocrazia con cui uno e gli altri devono fare i conti”. Il vero freno è un altro: “A fare più smart il tessuto economico-sociale di Oltreoceano e di altri Paesi europei è tutta una serie di elementi su cui è costruito un ecosistema creato a supporto delle nuove idee”. E, riferendosi, in particolare, al sistema delle start up ha sottolineato: “La nostra sfida non può essere solo quella di creare e lavorare per dar vita ad un ambiente favorevole alle start up, ossia alle giovani imprese. Ma anche quello di rendere giovani quelle imprese che, anagraficamente parlando, non lo sono più da tempo. Dobbiamo saper dar vita ad un ecosistema in grado di fare da acceleratore di idee anche per quelle aziende storiche del nostro territorio operanti in settori maturi, che però hanno i margini per dar vita ad un nuovo inizio. Soprattutto quando a guidare il nuovo giorno è chiamato un giovane imprenditore che, dopo un passaggio generazionale, prende le redini dell’industria di famiglia”.
“In questo processo di rinascita industriale l’occasione oggi è data dalla Manifattura 4.0”, ha sostenuto Eleonora Merlo rilanciando la strategia che l’Unione Industriali ha cominciato a impostare insieme alla LIUC – Università Cattaneo per fare del Varesotto “una valley della competitività che vuole essere sostegno della nuova così come dell’imprenditoria tradizionale, anche sul fronte dello sviluppo di idee”. Una “competitiveness valley” varesina, come l’ha ribattezzata lo stesso Presidente senior degli Industriali varesini, Giovanni Brugnoli, che deve trovare le basi su quattro pilastri: strategico, finanziario, formativo e fiscale. Una sorta di “quarta rivoluzione industriale” che implica un cambiamento in termini di relazioni e connessioni ad ampio raggio, non sono solo quelle legate ai fattori produttivi e alle tecnologie utilizzate.
“Siamo di fronte a un cambiamento vero” ha concluso Merlo. “Un cambiamento che coinvolge tutto e tutti. Noi imprenditori, soprattutto i giovani. Ma anche gli esperti della finanza, le banche, gli amministratori pubblici, le università, gli studenti, i politici, i giornalisti, i professionisti. Tutti siamo chiamati a prendere coscienza di ciò che sta avvenendo e che sta per accadere. Poi ad ognuno la propria scelta. O quella di galleggiare nella speranza che tutto stia cambiando perché nulla cambi. O quella di essere protagonisti di questi stravolgimenti del nostro sistema economico e anche sociale. Noi come Giovani Imprenditori ci schieriamo fin da subito tra i secondi”.
La parte pubblica dell’assise è proseguita con la testimonianza di due professionisti del mondo della comunicazione, giornalisti che vivono il cambiamento in prima persona e che lo raccontano ogni giorno, nel locale e nel nazionale: Massimo Russo, Direttore di Wired Italia, e Marco Giovannelli, Direttore di VareseNews. A chiudere i lavori assembleari, Marco Gay, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria che ha affermato: “Il voler vedere una rinascita anche nel pensare oltre che nel fare: lo vedo nei giovani imprenditori. Questo a volte si scontra con la concretezza, col fatto, cioè, che ci sentiamo spesso dire che non sono più i tempi di una volta: lo scenario ci spinge invece ad una voglia di riscatto e a trovare una possibilità di sviluppo ancora migliore di chi è venuto prima di noi. La capacità di portare ovunque il made in Italy grazie all’innovazione: questa è sicuramente una chiave di volta”, ha aggiunto Marco Gay che ha concluso con un messaggio ai giovani imprenditori varesini: “Non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo una responsabilità sociale per lo sviluppo di tutto il territorio”.

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