Sarà una settimana delicata quella che appena iniziata per l’indagine “morti in corsia” dell’ospedale di Saronno.
Domani sarà la volta in cui il tribunale si esprimerà in merito all’arresto, o meno, del primario del pronto soccorso Nicola Scoppetta.
In realtà il procuratore capo Gianluigi Fontana e il sostituto procuratore Maria Cristian Ria avevano già chiesto l’arresto di Scoppetta già il 29 novembre, quando era scattata l’operazione “Angeli e demoni”, ma allora il gip non aveva concesso la misura e così il primario se l’era cavata con una denuncia a piede libero. Dietro le sbarre sono invece finiti Leonardo Cazzaniga, 60enne, medico del pronto soccorso, e la sua amante, l’infermiera Laura Taroni; il primo accusato di quattro morti sospette fra i suoi pazienti, la seconda di avere avvelenato il marito con la complicità dello stesso Cazzaniga.
Tanti le accuse a suo carico: si va dalla omissione di denuncia, al favoreggiamento personale, a reati più lievi come il falso idelogico.
Domani nell’aula del tribunale del Riesame dovrebbe essere presente anche lo stesso Cazzaniga, pronto ad offrire la propria ricostruzione dei fatti.