Martedì 24 gennaio, La Tela celebra la Giornata della Memoria con la testimonianza di due “ragazze” di Auschwitz

All’osteria sociale di Rescaldina la proiezione di due video interviste realizzate alla rescaldinese Adalgisa Casati e a Liliana Segre

23 Gennaio 2017
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La Tela di Rescaldina celebra la Giornata della Memoria attraverso la voce di due donne, due “ragazze” di Auschwitz: Adalgisa Casati, rescaldinese scomparsa nel novembre del 2015, e Liliana Segre, milanese ottantasettenne. Martedì 24 gennaio, l’osteria sociale vuole tenere vivo il ricordo di quello che è stato l’Olocausto attraverso la loro testimonianza diretta, raccolta in due video. Si tratta di due donne così diverse per estrazione sociale – la prima operaia alla Bassetti di Rescaldina e la seconda figlia della borghesia ebrea di Milano – ma accomunate dall’aver vissuto uno dei peggiori incubi del Novecento con la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz.
Adalgisa Casati fu arrestata dai carabinieri il 20 marzo del 1944 insieme con Giuseppina Parma, Irene Rossetti, Pierina Galbiati e Rosa Rossetti, tutte operaie della tessitura Bassetti di Rescaldina. Per loro l’accusa era quella di aver partecipato ad uno sciopero; le cinque giovani furono deportate nel campo di concentramento di Aschwitz. E tutte e cinque riuscirono a tornare a casa. Sarà la voce diretta, raccolta nella video intervista realizzata da Giovanni Arzuffi e Silvia Perfetti nel giugno 2013, a rendere sempre attuale la testimonianza di Adalgisa Casati; un ricordo, il suo, che parte da una domanda: perché? Lei non partecipò mai a quello sciopero, ma si trovò a vivere per oltre un anno nel campo di sterminio.
È dedicato invece a Liliana Segre il secondo video. Protagonista giovedì scorso 19 gennaio alla posa della prima “pietra d’inciampo” messa davanti alla casa dove abitava con il padre Alberto (morto il 27 aprile 1944 ad Auschwitz), Liliana Segre è una signora milanese di 87 anni. Ebrea, classe 1930, a 7 anni fu cacciata dalle scuole elementari in base alle leggi razziali emanate dal regime fascista, poi, a 13 anni, respinta al confine svizzero, catturata dai fascisti e inviata al campo di sterminio di Auschtwiz. Nel video, che è stato realizzato da Arzuffi nel novembre 2010 alla Camera di Commercio di Milano in occasione dell’incontro di Segre con 600 ragazzi delle scuole superiori di Milano e provincia, Liliana racconta con passione l’indifferenza che ha circondato gli ebrei cacciati dalle scuole e da ogni istituzione pubblica e della tragedia del campo di sterminio, quando «…anche il cielo ha girato lo sguardo da un altra parte…». Racconta delle umiliazioni, della violenza subita e dell’odio verso gli aguzzini. Ma anche della voglia di vivere di una ragazzina e della superiorità umana e culturale delle vittime rispetto ai loro aguzzini.
Inizio alle 21.15; l’ingresso è libero.

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