Lombardia, emergenza cinghiali: abbattimenti raddoppiati nella nostra regione

L’assessore Rolfi ha risposto a una interrogazione del PD in Commissione Agricoltura

11 Ottobre 2019
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“Grazie alla caccia di selezione e alle azioni messe in campo dalla Regione Lombardia gli abbattimenti di cinghiali sono quasi raddoppiati. Nel 2019 sono stati 3165 contro i 1800 dello stesso periodo dell’anno scorso”. Lo ha detto l’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi, rispondendo, oggi nel corso della Commissione Agricoltura, Montagna, Foreste e Parchi del Consiglio regionale – presieduta da Ruggero Invernizzi (Forza Italia) – all’interrogazione presentata dal Consigliere Angelo Orsenigo (PD), sottoscritta da numerosi consiglieri Dem e discussa durante la seduta dal consigliere Matteo Piloni (PD).

”Noi crediamo convintamente nel ruolo del cacciatore come operatore di tutela dell’ecosistema. I cinghiali, se in sovrannumero, sono un problema per l’agricoltura e per la sicurezza delle persone. La questione è sempre più diffusa sul territorio e necessita di risposte concrete come quelle che sta dando regione Lombardia”, ha aggiunto Rolfi osservando che “oltre alla caccia è necessario implementare l’azione di contenimento la cui competenza è per legge nazionale della Polizia provinciale. Su questo tema non tutte le polizie provinciali collaborano e come già ribadito anche in alcune occasioni nel prossimo futuro segnaleremo alle prefetture competenti i casi di inadempienza di fronte a situazioni di presenza di cinghiali in ambito urbano dove la caccia non può essere esercitata ed è necessario l’intervento della polizia competente”.

Ancora irrisolto – ha sottolineato l’Assessore – è il tema del riconoscimento nazionale della figura del selecontrollore, il cacciatore formato in grado di aiutare le ormai esigue polizie provinciali nell’attività di contenimento. Ci auguriamo che l’attuale governo abbandoni almeno su questo punto l’animalismo militante e abbracci il buonsenso per aiutare chi sul territorio sta cercando di aiutare agricoltori e cittadini ad affrontare un problema reale”.

Il Consigliere Piloni ha invece chiosato ribadendo la posizione del suo gruppo in merito alla necessità di rivedere la normativa nazionale. “Per quanto ci riguarda – ha detto – non cambiamo idea rispetto alla necessità di modificare la legge 157 del 1992”, al fine di consentire anche ai cacciatori volontari di partecipare ai piani di abbattimento e rendere possibile una e a rendere finalmente possibile una efficace azione di eradicamento e/o selezione dei cinghiali. “Come fatto fin dall’inizio della legislatura regionale, anche con questo nuovo Governo – ha aggiunto l’esponente PD – continueremo a fare la nostra parte per cercare di risolvere un problema che ricade sui territori. Quello del cinghiale – ha ribadito – è un problema serio, che attiene alla sicurezza dei cittadini, oltre che delle aziende agricole”.

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