LIUC, da infrastruttura del sapere a veicolo di sviluppo socio-economico

Presentato lo studio del Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio che valuta l’impatto socio economico locale e regionale dell’Università

20 Ottobre 2016
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Andrea Venegoni, ricercatore del Centro di Ricerca per lo Sviluppo del Territorio (CeRST) della LIUC, con la supervisione del Professore Massimiliano Serati, Direttore del CeRST e il sostegno di UBI Banca Popolare di Bergamo, ha condotto una ricerca sull’inserimento nel mercato del lavoro del capitale umano formato alla LIUC – Università Cattaneo e su quanto questo contribuisca in maniera significativa alla performance economica della Lombardia.

Venegoni si è basato su una metodologia econometrica accreditata dalla letteratura scientifica (modello VAR) per la quale sono stati utilizzati dati certificati e ufficiali (Istat, Miur, Almalaurea). Il risultato? L’Università è veicolo di sviluppo economico. E’ un’impresa tra le imprese.

I principali indicatori economici regionali, infatti, registrano una correlazione positiva con l’aumento del flusso dei laureati LIUC. A un anno dal conseguimento del titolo, 100 laureati LIUC generano un circuito economico che contribuisce a un incremento del PIL lombardo per oltre 18 milioni di euro e a una crescita dei consumi che sfiora i 14 milioni di euro. Anche investimenti ed esportazioni registrano un aumento attorno ai 6 milioni di euro.
Nel medio periodo, in un orizzonte di 5 anni, PIL e consumi continuano a subire un spinta al rialzo pari, rispettivamente, a quasi 100 e 70 milioni di euro. Più modesta, invece, la spinta pro investimenti ed esportazioni che si attesta attorno ai 25 milioni di euro.

Innegabile, dunque, l’impatto diretto sul territorio dell’azienda LIUC: 1.400 occupati attivati, all’anno, su scala regionale (includendo impatti indiretti di filiera, impatti indotti e impatto della spesa degli studenti sul territorio); più di 100 milioni di euro di valore della produzione generati ogni anno su scala regionale; circa 50 attività produttive on site (Castellanza) legate all’universo LIUC e un effetto catalitico di attivazione imprenditoriale (commercio al dettaglio, bar e ristorazione, attività immobiliari, attività ricreative, sportive, di divertimento). Nella sola Castellanza, ogni 100 abitanti, il numero di addetti operanti in questi settori è significativamente superiore alla media dei Comuni con popolazione compresa tra 5mila e 15mila abitanti; è superiore alla media provinciale e in crescita dal 1991.

Creatrice di plusvalore per il territorio, polo di attrazione dell’attività produttiva e commerciale della comunità locale, la LIUC ha, inoltre, un impatto sullo status occupazionale dei laureati.
La ricerca evidenzia una maggior certezza di impiego (tasso di disoccupazione al 3,2 %, mentre quello delle università lombarde è al 3,9% e quello nazionale è al 8,2%) e un maggior reddito (guadagno mensile netto pari a 1.564 euro, superiore a quello medio lombardo di 1.441 euro e nazionale pari a 1.355 euro).
Il conseguimento del titolo avviene in tempi più brevi (2,2 anni contro una media nazionale di 2,6) e l’ingresso nel mondo del lavoro è più veloce (4,7 mesi dal conseguimento del titolo al primo lavoro contro 5,5 mesi della media regionale e 7,1 della nazionale).

Quindi, la missione che la LIUC si è data 25 anni fa – quella di essere l’Università delle imprese per le imprese – è compiuta.
Il 68,9% dei lavoratori “made in LIUC” dichiara di aver ricevuto una formazione molto adeguata all’attività professionale. Un dato che risalta rispetto a quello registrato in Lombardia (45,4%) e a livello nazionale (48,7%). L’internazionalizzazione del curriculum è un altro tema forte dell’offerta formativa: il 13,2% degli occupati LIUC ha trovato impiego all’estero, a fronte di una media regionale del 4,4% e nazionale del 4,3%. Il 98,6% dei laureati LIUC lavora nel settore privato e, di questi, il 24,6% è impiegato nel settore industriale. L’Università Cattaneo sviluppa capitale umano conforme ai bisogni del mercato, fornisce supporto al tessuto imprenditoriale locale e contribuisce alla performance macroeconomica.

“Ritengo che LIUC dimostri ancora una volta di avere un ruolo determinate nello sviluppo della comunità e nella formazione delle nuove leve, ne dà prova l’importante ricorrenza oggi raggiunta che segna i suoi 25 anni di attività” – interviene Giorgio Frigeri, Presidente di UBI Banca Popolare di Bergamo –. Come Banca abbiamo voluto essere vicini a LIUC sin dalla sua fondazione, stringendo forti sinergie e condividendo numerose iniziative supportate anche da un nostro importante sostegno; ricordo inoltre che abbiamo una Filiale all’interno della Residenza Universitaria per aiutare e seguire gli studenti nelle loro esigenze bancarie. Essere vicini all’Università è stato e sarà per noi quindi sempre un impegno irrinunciabile per dimostrare la nostra presenza ed il nostro legame con i territori in cui operiamo e con i quali abbiamo in comune obiettivi ed interessi d’intenti”.

Dichiara Massimiliano Serati, Direttore del CeRST della LIUC: “La Ricerca mostra quanto è strategicamente vincente costruire un modello di Università realmente integrato con le imprese e fortemente interconnesso con il territorio. LIUC è cresciuta in coerenza con questo modello sin dalla sua nascita e oggi, a distanza di 25 anni, siamo in grado di dire che l’obiettivo è stato centrato. L’azienda LIUC contribuisce in modo significativo al tessuto economico locale; i nostri laureati, con il loro capitale umano, entrano nel circuito produttivo portandovi un valore aggiunto significativo e superiore alla media. Ma, soprattutto, durante il loro percorso formativo, ricevono in dote valori, conoscenze, competenze, che aprono loro le porte per carriere brillanti e di successo. Questo raccontiamo nel nostro studio che, per il suo approccio metodologico rigoroso, rivela il nostro orgoglio di essere luogo dove si fa ricerca accademica e scientifica, capace di affrontare tematiche molto concrete e di grande impatto per il territorio”.

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