“Il grido di piazza Duomo era per un’Italia libera”

Dopo una settimana dalla manifestazione organizzata dalla Lega Nord a Milano, è il momento di fare un bilancio per capire che cosa chiedono gli italiani. Perché in piazza non sono scesi solo leghisti

23 Ottobre 2014
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Manifestazione

Era una piazza Duomo diversa quella di sabato scorso. Decine di migliaia di persone guidate da Salvini manifestavano contro Mare Nostrum, l’operazione criminale col marchio UE accompagnata dal servilismo di questa maggioranza che sta mettendo in ginocchio la nostra società.

A manifestare questa volta, però, non erano solo i leghisti, e a testimoniarlo erano le numerose persone che mai hanno avuto la tessera del Carroccio e tante bandiere diverse dal sole delle Alpi: da quella Borbonica sino ai Ducali Insubri e i Leoni di San Marco.
La manifestazione ha infatti delineato che il nemico comune da nord a sud è la politica servile che sta portando avanti questo governicchio, che ha messo gli italiani in difficoltà in secondo piano, dietro al buonismo in nome dell’accoglienza e dell’integrazione, senza considerarne i danni a livello sociale, culturale ed economico.

Salvini ha gridato alla battaglia, si è fatto promotore di guidare parte del paese da nord a sud, oltre vecchi schemi risalenti alla politica degli ultimi decenni, a dimostrarlo è stata l’elezione di Borghezio nell’Italia centrale, piuttosto che la presenza al corteo di persone provenienti da qualsiasi regione.
Ora spetta a Salvini continuare su questa linea, colmando quel vuoto ideologico lasciato da quello che è stata degli ultimi anni, portando avanti  temi e ideologie che difendano la cultura e l’identità del popolo italiano, quotidianamente umiliato da Roma e Bruxelles.

Continui a portare avanti la lotta all’immigrazione clandestina, a combattere contro questa Europa di banchieri delinquenti che affamano i popoli con la loro austerity, e soprattutto continui nella sua linea intrapresa di vicinanza alla Russia e a Putin, contro queste folli sanzioni: solo così potremo sperare in una degna opposizione a chi da oramai tra anni cerca di annientare il nostro popolo.

Luca Folegani

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