L’incontro di coalzione, che lunedì sera avrebbe dovuto essere di apripista per la corsa del centrosinistra alle comunali, si è risolto con una colossale debacle. Sel ha infatti abbandonato la riunione, minacciando di uscire dalla coalizione, se il Pd insisterà a voler allargare l’alleanza a Ncd e se la data delle primarie rimarrà quella del 29 novembre.
Questi i due principali elementi di scontro.
“Quello dell’altra sera era il primo incontro di coalizione che facevamo, nonostante lo avessimo chiesto da diverso tempo – spiega il capogruppo di Sel Rocco Cordì – al che ci siamo presentati con una bozza di documento da proporre a Pd e Varese2.0”.
Il problema è che a sua volta il Pd ha chiesto a Sel di firmare un documento che avevano preparato, a quanto pare, con Varese2.0, mettendo di fatto Sel in una posizione “subordinata”. Cosa che non hanno gradito.
“Intanto siamo quasi a metà ottobre e loro vogliono fare le primarie entro fine novembre – continua Cordì – ma se i loro candidati sono già partiti, noi non avevamo nessuna certezza sulle primarie, visto che ne hanno sempre e solo discusso al loro interno. Inoltre, prima delle consultazioni bisogna passare da una fase programmatica per la città. Poi la questione delle alleanze. Noi nel nostro documento abbiamo inserito che non deve esserci nessuna alleanza con chi ha avuto ruoli di governo in città con la Lega. Loro scrivono invece che è aperta a tutte le forze oggi all’opposizione. Un “giochetto” per portare dentro Ncd. Ma che coerenza possiamo avere, ad esempio se vogliamo cambiare il Pgt, a candidarci con chi quel Pgt l’ha scritto?”.
Insomma, la delegazione di Sel, che comprendeva anche il coordinatore provinciale Claudio Mezzanzanica e il dirigente Gero Rinaldo, ha abbandonato la riunione, lasciando soli Pd e Varese2.0. Quindi il monito di Cordì: “Il Pd tratta gli alleati come vassalli. Ma devono capire che esiste la pari dignità. Tocca a loro adesso decidere cosa fare. Se ci sarà rottura, sarà loro responsabilità”.
E nei confronti della segreteria cittadina arriva anche il “fuoco amico” all’interno del Pd. Il consigliere comunale Andrea Civati critica infatti i ritardi nella convocazione della riunione di coalizione. “Il Pd si doveva e si deve concentrare sulle forze civiche e sul centrosinistra anzitutto, in particolare su Varese2.0 – dice Civati – e poi sulle altre forze civiche che si possono costruire. Mi sembra che quello che è successo l’altra sera sia la dimostrazione che ci si è mossi un po’ in ritardo. Io avrei fatto la riunione mesi fa, mettendo attorno a un tavolo, come è stato fatto a Milano, tutti gli esponenti del centrosinistra, condividendo un manifesto, un documento, dove ciascuno si sentisse parte di un progetto per Varese con pari dignità. Questo non è stato fatto e come si vede può dare vita a dei problemi”.