I giovani di Forza Italia disegnano il futuro

”Credi di nuovo, credi nel nuovo” l’evento organizzato da Forza Italia Giovani nella mattinata di sabato, per tracciare le linee del nuovo centrodestra a Varese

16 Aprile 2016
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Sicurezza, rilancio del lavoro e soprattutto la costruzione di una forza politica che sia in grado di portare avanti le politiche che servono al rilancio. “Credi di nuovo, credi nel nuovo” è l’evento, organizzato da Forza Italia Giovani, che ha portato ad un ampio confronto all’interno e all’esterno del partito.

La mattinata è stata moderata dal coordinatore provinciale Giacomo Tamborini.

Sono intervenuti diversi ragazzi di Varese e provincia, Luigi Fonzo, segretario Generale del sindacato di Polizia Coisp, Roberto Leonardi, coordinatore cittadino di Fi, Giuseppe Cangialosi, coordinatore provinciale Fi Giovani di Como, il candidato sindaco del centrodestra Paolo Orrigoni per un saluto iniziale e la coordinatrice provinciale Lara Comi con un messaggio video.

“Noi non vogliamo assistere all’evaporazione di un mondo che non merita la cancellazione – ha detto Tamborini – noi vogliamo lavorare per dare spazio, forza e dignità al centro destra italiano, questo è il nostro obiettivo. Vogliamo essere capaci coniugare tradizione e innovazione, vogliamo ripartire dalle idee e dai valori che sono il fine del nostro impegno politico, e quei valori vogliamo difenderli ed attualizzarli in questo tempo, il nostro tempo, vogliamo affrontare la nostra parte di questa storia senza nasconderci, senza giustificazioni. Ecco, sopratutto non vogliamo giustificazioni o contentini, qualcuno ha detto che bisogna dare un futuro ai giovani. No grazie, il nostro futuro vogliamo costruircelo da soli, ce lo prenderemo da soli, senza dover andare ad elemosinarlo a Renzi, Galimberti o chiunque altro. Noi ci sentiamo chiamati a riempire quel vuoto di identità, di valori, di idee in cui qualcuno vorrebbe farci precipitare perché è molto più facile dominare chi non crede in niente.
E noi crediamo! E siamo qui oggi a dirlo ancora, noi crediamo. Crediamo in un centro destra unito, in un centro destra capace, ancora, di farsi portavoce di tutti quei milioni di italiani che lavorano, che sperano, che con onesta e passione combattano ogni giorno per costruire qualcosa di bello; per costruire un’Italia più bella da lasciare ai nostri figli.
Crediamo anche in un’Italia diversa, non certo in quella di Monti, di Letta o di Renzi, noi crediamo in quell’Italia silenziosa che ogni giorno si sveglia e va avanti, nonostante tutto, nell’Italia che crea, che innova, fatta di azione e non di parole.
L’Italia della sinistra non è la nostra, il nostro Paese non è quello in cui si spendono 100mln di euro per un jet di Stato quando ci sono 10 mln di poveri, tra cui 1 mln di bambini, non è quello in cui si fanno selfie mentre la disoccupazione giovanile è oltre il 39%, non è quello che a livello internazionale viene deriso e non ha voce in capitolo, ridotto a stato vassallo di banche e Paesi vicini. Io un’Italia così non la voglio, non è la mia né mai lo sarà. Ma, tornando indietro, prima di venire qui, stamattina, pensavo alle parole da dirvi, a cosa dirvi, cosa provare a lasciarvi insomma… e mi è venuto in mente mio padre che ogni tanto dice che ormai sinistra e destra sono superate, termini e idee stritolate dal famoso partito della nazione, da quell’ideologia renziana che ormai troviamo ovunque, e allora ha senso, oggi, essere qui, assieme, per parlare di centro destra? Per me si, il fatto stesso di essere qui lo testimonia, il fatto stesso che un gruppo di giovani sia qui a confrontarsi, a dibattere, significa che i il centro destra eiste ancora, vivo e vegeto, pronto a sfidare il centro sinistra e a riprendere la guida del Paese”.

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