Giornate scolastiche sugli immigrati. I Giovani Padani insorgono

Il Movimento studentesco padano attacca il premier Metteo Renzi sull’idea di inserire lezioni sui migranti nelle scuole

22 Aprile 2015
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Il premier Matteo Renzi propone di istituire delle giornate scolastiche incentrate sugli immigrati. E i Giovani Padani insorgono. 

Stefano Angei, referente nazionale della Lombardia del Movimento Studentesco Padano, critica la proposta del presidente del Consiglio: “Penso proprio che le priorità in questo paese siano ben altre, a partire dalla disoccupazione giovanile passando per la questione degli esodati fino ad arrivare alla delinquenza dilagante. Nella fattispecie le priorità della scuola pubblica italiana di sicuro sono lontane anni luce da questo. Il premier oltre a spendere tante belle parole e a fare tante belle promesse pensi a concretizzarle, alcune strutture scolastiche sono fatiscenti, le apparecchiature delle scuole sono retrograde. Renzi pensi quindi ad investire nell’edilizia scolastica e all’aggiornamento tecnologico ma anche delle strumentazioni scolastiche. Inoltre  istituisca il blocco navale nel Mediterraneo in maniera da evitare nuove situazioni disastrose e tragiche come quelle che si sono presentate nei giorni scorsi”.

Andrea Zanelli, referente federale del Movimento studentesco padano afferma: “A quanto pare il governo del nulla non ha bene in mente quali siano le vere priorità del paese.

Si perde tempo in aula per istituire giornate scolastiche dedicate agli immigrati quando i soffitti degli edifici pubblici dedicati all’istruzione cadono a pezzi o addirittura in testa agli studenti.
Deve essere chiaro che ora come ora l’immigrazione clandestina è un problema, non un attrazione a cui dedicare giornate a tema. L’immigrazione clandestina è un reato in tutti i paesi del mondo, solo in Italia non lo è.
Data anche la crisi economica il continuo sbarco di persone non aiuta di certo a risollevare il paese: prima si pensi ai cittadini italiani, poi a chi sbarca domani mattina. Istituiamo piuttosto giornate a tema e commemorazioni per gli esodati, i giovani disoccupati, gli imprenditori disperati, gli ammalati senza fondi.
Perché a loro no? Perché sono italiani?”.

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