Un gruppo Facebook a “libertà limitata”. Scoppia la polemica a Somma Lombardo, comune che andrà al voto tra qualche giorno, attorno ad uno dei principali gruppi di discussione del social network.
“Da qualche anno esistevano, come ovunque, gruppi dedicati alla città – spiega Massimo Squillario, attivista del Movimento 5 Stelle – piazze virtuali a cui aderiscono centinaia, migliaia di persone, anche se poi sono sempre un decimo quelle che ci scrivono effettivamente. Il più grande, circa 2500 iscritti, era (è) “Se sei di Somma Lombardo”, gruppo con un solo amministratore abbastanza assente da tempo, già finito nell’occhio del ciclone nel febbraio scorso quando commenti non moderati erano finiti sulla stampa; l’amministratore, di cui non ha importanza il nome, aveva allora modificato la privacy del gruppo in modo che solo gli iscritti potessero leggere, poi era tornato alla disaffezione verso il gruppo da lui creato.
“Nel tempo più di un iscritto si era offerto di coadiuvarlo nella moderazione dei commenti – continua Squillario – nel controllare gli iscritti, nell’ammonire i più rissosi. Offerte mai accolte. Poi un improvviso giorno di fine aprile, ci è stato raccontato, tale amministratore scrive un post dove annuncia l’abbandono del gruppo e lo fa immediatamente; come regola di Facebook, un gruppo senza amministratore può essere rilevato senza difficoltà dal primo che passa. Una vera curiosità che il primo a passare sia un assessore residente a Cassano Magnago, che nomina immediatamente co-amministratore un nick noto nei social della provincia, dato che “detiene il potere” anche in Somma Lombardo al voto (omonimo a quello creato da VareseNews), Sei dell’Insubria se, Ami Gallarate se, Opposizione Gallarate. Ed è sempre curioso che pochi giorni dopo si ripeta il fatto con il gruppo Ti ricordi Somma Lombardo quando. Fin qui, a parte un che di egoico, potrebbe anche essere una serie di sfortunati eventi per avversari politici e ideologici. Ma nei giorni successivi si sono susseguite le dichiarazioni di membri espulsi, commenti cancellati, regole che valgono per alcuni e non per altri (la più buffa, il divieto di postare link che rimandano ad altri siti o gruppi, concesso però ad alcuni).
Non mi addentro nella questione perché sarebbe solo un sentito dire, io mi sono cancellato preventivamente vedendo quella che a me è parsa subito parzialità. Sottolineo anche che i due ex gestori, contattati da alcuni, hanno ribadito che semplicemente erano stanchi di gestire i rispettivi gruppi. Nessuna accusa di illegalità nei metodi quindi. Magari giusto la segnalazione che gli ex amministratori potevano essere più rispettosi, mettere un annuncio con una scadenza, indire una votazione”.