E’ stato rinnovato il comodato d’uso dell’organo positivo di Santa Caterina del Sasso tra i proprietari dello strumento, ovvero il Lions club di Laveno Mombello – Santa Caterina del Sasso e la Provincia di Varese, proprietaria dell’eremo.
«Quello raggiunto – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi – è un accordo molto importante che consente al nostro eremo di continuare a contare sulla presenza di questo bellissimo e prezioso strumento musicale. L’organo positivo di Antonio Rossi, che dal 1989 si trova a Santa Caterina del Sasso continuerà quindi a suonare in questo splendido contesto e donare momenti di grande cultura per appassionati e neofiti. E’ quindi doveroso ringraziare il Lions club di Laveno Mombello, che con il rinnovo del comodato ha dimostrato di voler continuare a mettere al servizio di tutta la comunità questo strumento».
Soddisfatto anche il presidente del Lions club Mario Ciarcione: «Il club porta il nome di Santa Caterina del Sasso e così abbiamo pensato di donare questo prezioso strumento, che può offrire nel tempo un valore aggiuntivo al già di per sé prezioso eremo, oltre che un ricordo di vicinanza a questo luogo della nostro realtà».
Alla conferenza hanno partecipato anche il Governatore Lions Salvo Trovato, il quale ha sottolineato che «questo comodato è un esempio classico di cittadinanza umanitaria attiva che contribuisce a dare valore alle peculiarità del territorio» e il Presidente di circoscrizione dei Lions, il quale ha dichiarato che «con questo accordo è la dimostrazione di quanto sia vivo e attento alle esigenze del territorio il Club di Laveno Mombello».
Tra i promotori del rinnovo del comodato anche Anna Martelossi, presidente dei Lions di zona e socia del club: «Stiamo parlando di un organo che ha grande valore artistico oltre che culturale. Senza dimenticare l’importante concerto organizzato dai Lions, durante il quale viene suonato questo strumento e la finalità sociale ad esso legata. Il ricavato, infatti, come da sempre, verrà donato al Comitato Maria Letizia Verga e alla cura della leucemia infantile. Questo evento culturale, che si terrà SABATO 21 MAGGIO alle ore 18.30, rappresenta un momento di aggregazione, unita alla bellezza e alla misticità dell’eremo. Colgo anche l’occasione per ringraziare la Provincia di Varese per la totale disponibilità dimostrata nel voler rinnovare questa bella collaborazione con la sottoscrizione del comodato».
L’organo. Caratteristiche e storia
Lo strumento è un organo positivo racchiuso in cassa lignea ed è stato realizzato nel 1783 Antonio Rossi, organaro napoletano assunto nel 1761 dalla Regia Cappella del re di Napoli. La cassa ornamentale, che racchiude lo strumento, è di per se stessa un capolavoro d’arte pittorica ed è decorata da fiorame su sfondo rosso e porta nella parte bassa l’iscrizione con firma del famoso organaro e la data di costruzione dipinta su un fondo chiaro in caratteri maiuscoli. Ancora più pregevole è il prospetto a tre campate: tre scomparti arcuati divisi da lesene.
Il tutto è ricoperto da una doratura a mecca: una vernice trasparente a base di lacca, di tonalità aurea. Le canne della facciata sono di stagno disposte a forma piramidale nelle tre campate: sette canne ai lati e cinque al centro. Le canne interne sono invece in lega di stagno, piombo e antimonio, un certo numero in legno. La tastiera con prima ottava corta ha 45 tasti ricoperti di legno di bosso ed ebano. I frontalini dei tasti sono rifiniti a chiocciola. I registri sono inseriti con sei pomelli collocati verticalmente alla destra della tastiera. Due manette di legno, a sinistra della tastiera, comandano un piccolo somiere per dare aria ai registri accessori: uccelli e zampogna.
L’organo detto positivo, poiché si può posare sul luogo più adatto all’esecuzione a differenza degli organi a muro, è stato restaurato da Serafini Volpin di Arre nella parte della cassa e da Alfredo Piccinelli per quanto riguarda la “macchina” organo. Montaggio e sistemazione in loco, accordatura e interventi di manutenzione periodica sono stati compiuti dalla ditta Mascioni di Cuvio.