La certificazione viene da una recentissima indagine del Circulary Economy Network, una vera e propria rete promossa dall’Associazione per lo Sviluppo Sostenibile e 13 aziende e associazioni di imprese, oltre che da Enea: l’Italia è al primo posto in Europa per l’economia circolare, quel modello dove nulla si butta o quasi e tutto si ricicla. Il nostro paese è al vertice di una classifica elaborata sulla base di diversi parametri, la cui sintesi ci attribuisce un punteggio di 103. A buona distanza si pone il Regno Unito, con 90 punti, seguito dalla Germania, con 88, e quindi la Francia, con 87, e la Spagna, con 81.
Un altro primato dell’economia italiana di cui essere fieri, ma che occorre preservare, migliorando ulteriormente le performance aziendali. «Bisogna dunque garantire ulteriore forza propulsiva a questo modello di sviluppo economico – sottolinea il presidente della Camera di Commercio varesina, Fabio Lunghi –. Tanto più che produce posti di lavoro: nel settore del riciclo, del riuso e della riparazione, l’Italia registra un’occupazione pari al 2,1%, al di sopra della media dell’Unione Europea, che si attesta a quota 1,7%».
Da qui, il rilievo del bando “Innovazione delle Filiere di Economia Circolare in Lombardia” che – promosso da Regione e Camere di Commercio della Lombardia tramite Unioncamere nell’ambito dell’Accordo di Programma per lo Sviluppo Economico e la Competitività del Sistema Lombardo – mette a disposizione 2 milioni di euro, di cui 400mila per quest’anno. L’obiettivo è di favorire la transizione delle imprese lombarde verso un modello di economia circolare, la riqualificazione dei settori e delle filiere e il riposizionamento competitivo degli interi comparti rispetto ai mercati.
Fino al 2 agosto, possono essere presentati progetti che promuovono il riuso e l’utilizzo di materiali riciclati, di prodotti e sottoprodotti o residui derivanti dai cicli produttivi in alternativa alle materie prime vergini nonché la riduzione della produzione dei rifiuti.
Il bando si rivolge alle micro, piccole e medie imprese lombarde, in forma singola o in aggregazione composta da almeno tre aziende rappresentanti la filiera. All’aggregazione può prendere parte anche una grande impresa, che però non può essere beneficiaria del contributo. Il contributo massimo potrà raggiungere gli 80mila euro.
Le idee progettuali possono riguardare diversi ambiti d’intervento, attinenti in particolare all’approvvigionamento energetico attraversi fonti rinnovabili e alla promozione di un ecodesign di prodotto che porti a una maggiore efficienza nell’uso delle risorse. Importante anche lo sforzo verso l’allungamento della vita utile dei prodotti nonché la loro riciclabilità. Tra i vari obiettivi, vi è poi il riuso dei residui di lavorazione nello stesso ciclo produttivo.
Ulteriori informazioni e le modalità di partecipazione al bando sono disponibili online sul sito della Camera di Commercio www.va.camcom.it, seguendo il percorso “Contributi ˃ innovazione”.