Da Varese un tributo a Marc Kelly Smith grazie alla giovane slammer Bianca Giubileo

Una serata travolgente, quella che ha visto il fondatore del Poetry Slam a Varese, accompagnato da Antonella Visconti e Sandro Sardella

06 Maggio 2014
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Biancagiubileo

Un tributo a Marc Kelly Smith da Varese. Il fondatore del Poetry Slam, nella tappa al Twiggy, ha performato davanti a un pubblico prima attento e poi decisamente “coinvolto” dalla verve del poeta americano.

Un’occasione resa possibile dalla casa editrice abrigliasciolta di Ombretta Diaferia e Sandro Gianni. Che ha organizzato il passaggio varesino del grande poeta.
Smith ha fatto risuonate la sua parola poetica, attraverso sonorità che ben di rado in Italia abbiamo avuto modo di sentire. Lo slam conquista quindi anche il nostro Paese e Varese.
Grazie anche ai poeti varesini che hanno accompagnato “Slampapi” in questa serata. A partire da Antonella Visconti, insegnante e poetessa, che oltre a tradurre le poesie di Smith è stata protagonista di una formidabile performance corale a due con il poeta di Chicago. Visconti è stata tra le prime classificate dell’Expoetryslam abrigliasciolta.

Marc Kelly Smith e Antonella Visconti
All’inizio è toccato però a Sandro Sardella, altro nome noto della poesia varesina e italiana, già ospite del San Francisco International Poetry Festival, e finalista di Expoetryslam, performare in italiano un’opera di Slampapi.

Serata
Smith ha colpito per la musicalità diei suoi testi e il modo di performare. Ma anche per il profondo significato dela sua poesia.

Eccone un esempio:

My father’s coat

I’m wearing my father’s coat.
He has died. I didn’t like him.
But I wear the coat.

Il cappotto di mio padre

Vesto il cappotto di mio padre.
È morto. Non mi piaceva.
Ma ne vesto il cappotto.

 

Una serata riuscita. E Marc Kelly Smith ha avuto in dono anche un tributo poetico originale da una delle più giovani slammer varesine.

Bianca Giubileo, già slammer all’Expoetryslam e rivelazione di questa edizione, nonché studentessa della professoressa Visconti, è stata chiamata sul palco da Smith a fine serata, per performare un testo poetico, che lui stesso le aveva commissionato, che descrivesse tutto quello che sarebbe accaduto durante la serata poetica, che stava iniziando, tra performer e pubblico.

Ed ecco i versi conclusivi della composizione estemporanea dal titolo “Marc Kelly Smith night”:

Mi hai insegnato più tu in
un solo giorno che tutti gli
altri intorno a me.

Opera che ha poi tradotto all’instante in inglese per Smith. Il fondatore del Poetry Slam ne è stato entusiasta. E tutto il pubblico ha seguito fino alla fine la serata.

E la poesia ha riecheggiato, potente, in quest’angolo di mondo dove ieri i riflettori dell’arte internazionale erano puntati.

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