Nel tardo pomeriggio di mercoledì 11 aprile si è svolto il sit-in di protesta alla stazione di Milano Garibaldi, dove centinaia di pendolarli si sono ritrovarti davanti ai binari per dire basta al servizio problematico offerto ogni giorno dall’azienda.
“È sempre troppo tardi per comprare nuovi treni e fare nuove assunzioni in Trenord – lamentano i pendolari – Oggi siamo qui per dimostrare che le cose in questa regione non funzionano”.
“Dopo il disastro di Pioltello – proseguono alcuni viaggiatori – la situazione non è migliorata, anzi, è peggiorata: il senso di sicurezza che viviamo è stato compromesso. Per non parlare delle continue soppressioni: a marzo ci sono state oltre 700 soppressioni e 349 variazioni di percorso. È inconcepibile in una regione dove si muovono migliaia di persone sui treni”.
La polemica arriva nella stesa giornata in cui è stato annunciato il progetto per il “restauro” dei treni e delle linee ferroviarie, che costerà un investimento di oltre 400 milioni di euro. Ma i pendolarli sottolineano che il problema più grande non sono i sedili alcune volte rotti o le carrozze disegnate, il problema sta alla base del servizio (disservizio) offerto quotidianamente da una delle aziende più importanti della regione Lombardia.
Questa la storia di Manuela, che racconta “Centrale: il 18,25 era annunciato con 3 minuti di ritardo penso di avere una chance e corro ma noto che sul tabellone non compare provo lo stesso e …a e 28 binario vuoto non si vede nemmeno all’orizzonte. Commento con un gentile simil-capostazione e mi dice “.. ma sa i ritardi li annunciano se c’è l’eventualità che si verifichino poi se ricevono l’ordine di partenza vanno!”… bene dico buono a sapersi! Mi informa di un corridoio di sottopassaggio in fondo ai binari da usare se si è molto in fondo. Mai usato effettivamente! Lo utilizzate voi? Ora ero in attesa del 18,55 e alle 18,50 non c’era il binario nè era arrivato. È partito ora con 1,30’ di ritardo e facendo correre tutti come dei dannati…”.