Centrodestra spaccato, dopo Varese rischia anche la Regione Lombardia. Vertice di maggioranza tra Maroni, Gelmini e Ncd

Dopo la ‘cacciata’ del partito di Alfano dall’amministrazione varesina, Ncd paventa ripercussione al Pirellone. Cattaneo: «Ci sarà una risposta». Gelmini: «Non vogliamo ripercussioni»

03 Novembre 2014
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Fotomaroni

 


La crisi politica a Varese rischia di avere ripercussioni anche in Regione. Oggi è iniziato alle 14 un vertice di maggioranza tra il presidente Roberto Maroni, la coordinatrice di Forza Italia Mariastella Gelmini e i vertici di Ncd in Regione.

In discussione il caso Varese, dove per volontà del consiglio federale leghista il partito di Alfano è stato “cacciato” dalla maggioranza. La stessa Lega e Forza Italia vogliono evitare che lo stesso accada a livello regionale, fatto che comprometterebbe la tenuta della giunta. E in questo caso è Ncd che potrebbe scegliere di far mancare i voti all’esecutivo, come ripercussione per quello che hanno subito a Varese.

«Il Nuovo centrodestra non si è spaccato – commenta il presidente del consiglio regionale Raffale Cattaneo, coordinatore provinciale di Ncd di Varese – sono usciti in due, ma tutti gli altri sono rimasti sulle posizioni che avevamo deciso. Dico solo che il centrodestra deve decidere se vuole Ncd oppure no. Quello che non può accadere è che lo vuole in Regione e non lo vuole a Varese. Questo non può accadere. Ci sarà una risposta».

«Oggi ne parleremo con il presidente Maroni e con i coordinatori regionali – ha detto la coordinatrice regionale di Forza Italia Mariastella Gelmini – ci auguriamo che questa situazione locale non debba compromettere l’alleanza che determina il governo in Regione Lombardia. Mi auguro che resti un fatto locale» e per questo «ci incontreremo oggi con i coordinatori regionali e il presidente Maroni». E aggiunge: «La nostra volontà è di mantenere ferma l’alleanza in Regione, ma deve anche essere più evidente il nostro protagonismo».

 

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