Un nuovo progetto per rilanciare il lago di Varese: Fondazione Istituto Insubrico e Ricerca per la Vita e Fondazione Cariplo hanno avviato un’iniziativa che abbraccerà diversi settori, da quello economico a quello culturale, per tornare a parlare in modo positivo e, soprattutto, a migliorare la vita dello specchio d’acqua su cui si riflettono il capoluogo e diversi Comuni.
Un libro che racconterà le “storie di lago” per gli studenti, una nuova barca simile al vecchio rierùn per i pescatori, una nuova strategia per vendere su vari mercati anche quei pesci come il siluro, il gardon o il carassio che vengono apprezzati più dalle comunità straniere che non da quella italiana: sono tanti gli spunti su cui agire e, attorno ad essi, si rinnova la tradizione. Gli anziani pescatori professionisti, ormai solo quattro diretti dall’amministratore della cooperativa Paolo Giorgetti, hanno lanciato oggi pomeriggio le fascine di legno di olmo in punti precisi tra Cazzago Brabbia e Biandronno: proprio su queste fascine, infatti, il pesce persico trova l’habitat ideale per deporre le uova e proliferare. Un “rito” antico sempre emozionante, al quale i pescatori uniscono l’appello per non far più terminare, come accade ancora oggi, scarichi fognari e condutture dell’acqua piovana nel lago di Varese: i miglioramenti, assicurano, sarebbero immediati.