
C’è qualcosa di peggio, per la Sinistra italiana, che perdere le elezioni politiche, perdere le comunali, essere sconfitta nelle sue roccaforti, frantumarsi al suo interno, non sapere che strada prendere. Questo qualcosa che si è abbattuto sulle disperse truppe e gli smarriti capitani si chiama Decreto Dignità, ed è un qualcosa che scalza, che spiazza, un punto d’appoggio per una leva che ti solleva per aria e ti sposta di lato, e ti colloca in un non-luogo.
Ora non c’è più bisogno di una Sinistra.
Peggio. Ora c’è un’altra Sinistra: si chiama Destra.
Chi si ricorda tutte le chiacchiere contro il precariato? Comizi infuocati. Sindacalisti indignati. Centri sociali furibondi, molotov e sprangate. Le agenzie di lavoro interinali, fucine delle nuove schiavitù, distrutte e incendiate. La vetrine infrante, le scritte sui muri dei centri cittadini …
E adesso, poveretti, che farete?
Susanna Camusso, intervistata in TV, balbetta, non sa che dire, annaspa. Mentre il giornalista incalza, guarda nervosamente a destra e a sinistra, come a cercare soccorso. Maledizione, che dire? Nel decreto ci sono anche le sanzioni per le industrie che incassano sovvenzioni statali e poi delocalizzano in plaghe lontane, dove i lavoratori li prendi a calci e li paghi un soldo. Noi l’avevamo detto, e questi, dannati loro, l’hanno fatto davvero. Ora cosa diremo? Cosa grideremo, per cosa fingeremo di indignarci? Gli occhi corrono da destra a sinistra, da sinistra a destra. A che mi attacco? Finché si accende una piccola luce nelle tenebre: l’articolo 18! Ecco! – un grido, un lampo – Non hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo! strilla. Dovevano ristabilire l’articolo 18! Al giornalista cascano le braccia.
“Sembra scritto dal PCI degli anni ’80” dichiara dal canto suo Giorgia Meloni. Pare di sentire la Bernini, la quale peraltro ha un fisique du role più adatto a sciogliere il peana al capitalismo confindustriale, al liberismo de noantri. Qualcuno le rammenti, per favore, da dove viene.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale eletto a Saronno