Guerra di Troia nel Baltico: se ne discute all’Insubria

L’ucronia tema del prossimo incontro di Scienza e Fantascienza, in programma mercoledì 4 novembre

29 Ottobre 2015
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Paolo Musso Insubria

E se la guerra di Troia fosse stata combattuta nel Baltico? L’interrogativo è il titolo del prossimo incontro nell’ambito del ciclo “Scienza e Fantascienza 2015” dedicato alle alternative possibili alla storia così come l’abbiamo sempre conosciuta, la cosiddetta “ucronia”.

L’appuntamento è in programma mercoledì 4 novembre alle ore 16, nell’Aula Magna di via Ravasi 2, a Varese. Intervengono, insieme al professor Paolo Musso, docente di Filosofia della Scienza; Felice Vinci (autore di “Omero nel Baltico”); Giuliana Bendelli (Università Cattolica di Milano, docente di Letteratura Inglese e Anglo-Irlandese); Guglielmino Cajani (Università di Pavia, professore emerito di Letteratura Greca); Liceo Piazzi Perpenti di Sondrio (Progetto “Omero nel Baltico”).

«Se la fanta-archeologia di Indiana Jones e Martin Mystère è frutto di pura fantasia – commenta il professor Musso – la teoria proposta una ventina d’anni fa dall’ingegner Felice Vinci circa la possibilità che i poemi omerici fossero originariamente ambientati nel Mar Baltico anziché nel Mediterraneo ha invece solide basi scientifiche e ha già trovato diversi riscontri, tanto che recentemente ha avuto perfino l’onore di vedersi dedicare un numero monografico della prestigiosa Rivista di cultura classica e medioevale (anno LV, n. 2/2013), anche se per poter affermare con certezza che corrisponde davvero alla realtà occorrerebbero ricerche più approfondite e sistematiche, che nell’attuale situazione di crisi economica sono purtroppo irrealizzabili. Di certo c’è che la geografia dei poemi omerici è – come tutti sappiamo fin dai tempi del liceo – clamorosamente sbagliata, a un punto tale che almeno in alcuni casi riesce davvero difficile spiegare tutto con l’imprecisione delle conoscenze geografiche degli antichi (che tra l’altro erano molto più accurate di quanto in genere si crede, almeno per quanto riguarda il Mediterraneo). Per risolvere il problema sono state proposte molte teorie, che però in genere hanno il difetto di presentare incongruenze perfino maggiori di quelle che vorrebbero risolvere. La proposta di Vinci invece sorprende proprio per la naturalezza con cui, una volta accettatone il punto di partenza, tutto va al suo posto, senza bisogno di forzature o interpretazioni ad hoc, tanto da convincere una delle più grandi esperte di Omero, Rosa Calzecchi Onesti, a scrivere un’entusiastica prefazione al suo libro. Essendo morta due anni fa non potremo purtroppo averla tra noi, ma nel frattempo molti altri illustri studiosi si sono interessati alla teoria di Vinci: due di loro, Giuliana Bendelli e Guglielmino Cajani, dialogheranno con l’autore per spiegarci perché trovano la sua teoria così convincente. Inoltre – conclude Musso – interverranno gli alunni del Liceo “Piazzi Perpenti” di Sondrio per illustrarci i risultati della ricerca che stanno svolgendo sull’argomento, che ha ottenuto anche un finanziamento dell’Unione Europea».

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