Varese, stalker arrestato dalla Polizia. Perseguitava la moglie

Il trentenne avrebbe minacciato e intimidito con sms e telefonate la moglie, anche dopo la separazione di fatto

29 Marzo 2014
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Foto repertorio Foto repertorio

Ieri pomeriggio gli agenti della squadra investigativa del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio hanno arrestato un uomo nella flagranza del delitto di atti persecutori.
Lo stalker, un trentenne italiano residente in città, da qualche tempo perseguitava la moglie dalla quale era di fatto separato.

Già nel 2012 infatti la Polizia era intervenuta per una serie di episodi di maltrattamento che l’uomo, con dipendenza da alcool, cocaina e gioco d’azzardo, aveva posto in essere nei confronti della moglie allora convivente e che avevano coinvolto anche le due bambine della coppia.
Madre e figlie erano allora state collocate presso una struttura protetta mentre l’uomo aveva accettato di seguire un percorso di recupero e riabilitazione che sembrava aver dato buoni frutti, tanto che la moglie alla fine del 2013 aveva accettato di riprendere la convivenza.

Negli ultimi mesi tuttavia la situazione è nuovamente precipitata: l’uomo ha ricominciato ad abbandonarsi a violenze e minacce nei confronti dei familiari, accompagnate da pressanti richieste di denaro e da atti di vandalismo. Allontanatosi nuovamente dal tetto coniugale, il trentenne ha preso a perseguitare la moglie con continue telefonate e messaggi sms dal tenore offensivo e intimidatorio, appostamenti sotto casa, urla minacciose dalla strada e tentativi di entrare con la forza nell’abitazione anche abbattendone la porta.

Il tutto con una escalation interrotta ieri pomeriggio quando, all’ennesimo tentativo di raggiungere la moglie, l’uomo è stato arrestato dai poliziotti e condotto in carcere d’intesa con il pm, la dottoressa Maria Cristina Ria. La vittima è assistita dall’associazione “E.Va onlus” di Busto Arsizio.

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