Regione Lombardia sta con le Camere di Commercio. E farà in modo di “salvarle” dalla riforma del governo Renzi.
Questa la posizione del governatore Roberto Maroni, che ha partecipato giovedì al consiglio camerale dell’ente varesino. Parlando quindi della sua intenzione i presentare una delibera a sostegno del sistema camerale.
“Vogliamo sostenere il nostro Sistema camerale qui in Lombardia. La rete delle Camere di commercio non è un costo inutile da tagliare, ma rappresenta un’opportunità e uno strumento di intervento nelle politiche di sostegno al mondo delle imprese, per questo in Giunta porterò una delibera per istituire il Tavolo lombardo del Sistema camerale, a cui inviterò i presidenti regionali delle associazioni di categoria rappresentate nel Sistema camerale, i vertici di UnionCamere e i presidenti delle Camere di commercio” ha detto Maroni al suo arrivo a Ville Ponti.
“Il decreto che dimezza i contributi alle Camere? Il sistema camerale qui in Lombardia funziona bene – ha rilevato Maroni – e c’è il mio impegno, attuando la decisione del Consiglio regionale, di intervenire, sollecitando anche i parlamentari lombardi, perché modifichino il decreto con un emendamento soppressivo della parte che dimezza il contributo alle Camere di Commercio“.
Il presidente della Camera di Commercio di Varese Renato Scapolan: “Nel salutarla a nome del Consiglio della Camera di Commercio, vorrei subito ringraziarla per essere in mezzo a noi in un momento che non esito a definire “drammatico”: come ben sa, il ruolo e il prezioso impegno del nostro ente a favore del sistema economico varesino sono fortemente a rischio. Occorre mettere tutta la nostra forza e la nostra determinazione per far sì che chi può decidere a livello parlamentare indirizzi verso modelli sempre più pregnanti per le economie dei territori quella che, ne sono convinto, può ancora essere una riforma (e non un azzoppamento) del Sistema Camerale.
Il Sistema, da parte sua, ha già elaborato una proposta di profonda razionalizzazione che prevede, tra l’altro, percorsi di accorpamento e introduzione di costi standard. Una misura, quest’ultima, in grado da sola di portare risparmi a regime pari a 300 milioni di euro”.
E quindi una breve analisi del valore che la Camera di Commercio porta all’economia sul territorio varesino.
“Noi tutti sappiamo bene la portata dell’impegno della Camera di Commercio a favore dell’economia varesina: lo sperimentiamo quotidianamente anche come imprenditori e operatori presenti sul nostro territorio. Già i soli effetti della riduzione del 50% per l’anno prossimo del diritto camerale sarebbero pesantissimi per l’azione del nostro ente: si parla di tagli pari a 7 milioni di euro.
Questo a livello provinciale. Allargando il tiro all’ambito nazionale, abbiamo un quadro decisamente preoccupante: se la norma introdotta con il decreto non verrà modificata in Parlamento, a fronte di un risparmio in media di 50 euro all’anno per impresa, al netto delle tasse, l’effetto recessivo conseguente alla riduzione dei finanziamenti diretti delle Camere di Commercio alle aziende e al territorio nel 2015 potrebbe valere 2,5 miliardi in meno di Pil! Sistema Camerale che (lo ricordo) incide sulla spesa pubblica nazionale solamente per lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi che riguardano la stessa spesa pubblica primaria.
Di contro, la riduzione del 50% del diritto annuale comporterà una perdita di risorse di 400 milioni di euro all’economia dei territori”.