
La Lega Nord potrebbe correre da sola alle comunale 2016. E il nome di cui si parla come candidato sindaco (anche se al momento è solo un’ipotesi) è quello del deputato Giancarlo Giorgetti. Lo fanno sapere fonti vicine alla segreteria cittadina del Carroccio, che puntualizzano come «l’accordo di alleanza con Liberi per Varese è solido, ma vale solo fino alla scadenza del mandato». Dopodiché i lumbard si sentono liberi di prendere le decisioni che considereranno più opportune. Certo, quello del “corriamo da soli” è un mantra che ormai i varesini sono abituati a sentire, da oltre dieci anni a questa parte, ad ogni scadenza elettorale, da parte del Carroccio. Salvo poi assistere al ritorno in alleanza dell’ultimo minuto.
Questa volta, tuttavia, le condizioni sono cambiate.
È la prima volta che Varese andrà al voto senza il patto Bossi-Berlusconi a fare “da cappello” (l’ultima volta, nel 2011, Bossi era ancora a capo della Lega e Berlusconi al governo). E se in condizioni normali questo avrebbe favorito Forza Italia, da sempre partito di maggioranza relativa, oggi la Lega di Salvini è in forte crescita a livello nazionale. Al contrario gli azzurri stanno vivendo una crisi epocale.
In sostanza, per la prima volta, dagli anni Duemila ad oggi, la Lega potrebbe avere maggior vantaggio ad una corsa solitaria. Questo almeno è il messaggio che dalla segreteria di Varese fanno trasparire con ottimismo.
Anche perché il discorso va inserito in uno scenario dove, tra il Pd in crescita e la novità dei comitati civici, guidati da Varese2.0, il centrodestra rischia una sonora sconfitta alle urne.
E se la Lega, grazie alla figura del segretario federale Matteo Salvini, cresce a livello nazionale (a livello locale, quindi, dovrebbe perlomeno resistere, se non aumentare), l’Udc, dopo il suo ingresso in giunta, ha rafforzato la propria posizione, è Forza Italia che se la passa male.
Liberi per Varese, il neonato gruppo unico di centrodestra, nel quale sono entrati appunto Forza Italia, Udc e altri partiti, sta ancora finendo di definire la propria struttura interna. Ma già c’è una lotta sulla nomina del nuovo capogruppo.
Mentre l’incarico di coordinatore cittadino è stato assunto da Roberto Puricelli, che ha lo stesso ruolo in Fi, la carica di capogruppo rimane ad oggi a Ennio Imperatore, capogruppo uscente dell’Udc. Sarebbe dovuta passare al forzista Ciro Grassia, ma sembra che alla riunione per votare il passaggio dell’incarico non si sia presentato il numero necessario di consiglieri comunali.
Una parte dei consiglieri avrebbe indicato come nome alternativo quello di Domenico Battaglia, tra i “ribelli” che avevano inizialmente contestato la vendita delle azioni di A2a.
Insomma, una situazione di continui scontri interni. E un’altra prova per la giunta Fontana arriverà in questi giorni, al rientro dalle vacanze natalizie.
Ovvero il rinnovo del cda della Fondazione Molina. La cui presidenza è molto ambita dalle diverse forze politiche che compongono la maggioranza. Un accordo ufficiale non è ancora stato siglato. Ci sarà quindi la riapertura di una lunga trattativa tra i partiti.