
La crisi della giunta Fontana non è ancora finita. E la prossima “battaglia” sarà sulla presidenza della Fondazione Molina. Ente strategico per il quale, nonostante il presidente e i membri del cda non percepiscano alcuna indennità, i partiti si faranno la “guerra” per conquistare la poltrona più importante. La Casa di riposo di Varese, infatti, con circa cinquecento ospiti e altrettanti dipendenti rappresenta una realtà molto ambita da guidare.
E i primi segnali che l’accordo politico sulla presidenza è ben lontano dall’essere chiuso è la decisione, notificata ieri mattina, di prorogare i termini del bando pubblico per il rinnovo del cda. Il bando sarebbe scaduto infatti alle 12 di ieri, mercoledì 19 novembre. Il Comune ha deciso di spostare la scadenza per la presentazione dei curricula al 30 dicembre. Quasi un mese e mezzo di tempo in più. Inoltre, tenendo conto che si tratta di un periodo di vacanza, il sindaco Attilio Fontana, cui spetta la nomina di presidente e di quasi tutti i membri (salvo quello di competenza della parrocchia), avrà un “bonus” di qualche giorno in più, fino a dopo la fine delle vacanze, per ufficializzare le nomine.
Insomma, si prospetta uno scontro abbastanza cruento tra i partiti della nuova maggioranza, Lega, Forza Italia e Udc.
In particolare tra lumbard e centristi. Questi ultimi esprimono il presidente uscente, Guido Ermolli. E potrebbero cercare di riavere la presidenza. Dal canto loro, il leghisti hanno già rivendicato, durante le trattative per il rimpasto di giunta, la poltrona del Molina. Forza Italia avrà il ruolo di ago della bilancia.
Questa “battaglia” sul Molina potrebbe ripercuotersi sulla nomina, prevista dagli accordi, dell’esponente dell’Udc Mauro Morello a vicesindaco. Il passaggio di consegne tra l’attuale vicesindaco ad interim Simone Longhini (Forza Italia) e Morello dovrebbe avvenire tra fine novembre e inizio dicembre, dopo che Forza Italia, Udc e l’ex Ncd Mauro Pramaggiore si costituiranno nel nuovo gruppo in consiglio comunale “Liberi di Varese”. Tuttavia, la Lega è sempre stata restia ad affidare a lui il ruolo di vice di Fontana. Non è impossibile che, al momento del passaggio di consegne, il Carroccio possa tentare nuovamente di bloccare la nomina.