Lotta contro il degrado e per la sicurezza. I Giovani Padani di Varese scendono in campo sabato 7 marzo, con una giornata dedicata a migliorare la propria città ascoltando i pareri dei cittadini, a partire dai ragazzi. I militanti lumbard inizieranno con il volantinaggio mattutino di un questionario sulla sicurezza rivolto agli studenti che vivono la città giardino ogni giorno.
A riguardo Stefano Angei, coordinatore provinciale degli Studenti Padani dice: “Siamo quasi arrivati al punto di non ritorno, grazie ai danni del governo italiano ben rappresentato da un ministro dell’Interno che non è in grado di proteggere Roma da qualche ubriaco ma millanta di proteggerci dalla minacci islamica. Il problema della sicurezza è ben compreso anche tra i banchi di scuola, per questo vogliamo coinvolgere e rendere partecipi gli studenti nelle nostre proposte ed attività”.
L’appuntamento è poi nel pomeriggio, dalle 14 in avanti, vicino a piazzale Kennedy, dove verrà organizzato un gazebo, in cui i ragazzi raccoglieranno i questionari distribuiti in mattina e continueranno l’opera di ascolto e proposta nei confronti della cittadinanza.
“Tra la gente, per la gente, questo è il modo che adottiamo per fare politica – precisa il coordinatore cittadino Davide Quadri – distribuendo e raccogliendo questo questionario anonimo vogliamo valutare come è vissuta la sicurezza della nostra città nel vivere quotidiano, soprattutto dopo i recenti ed allarmanti fatti avvenuti in città (dai Sudamericani armati di machete, all’incendio doloso di Biumo, passando per la cronica situazione di piazza Repubblica). Vogliamo anche renderci utili per l’amministrazione, che molto ha fatto al netto dei continui tagli alle forze dell’ordine ed allo svuotamento dei poteri dei Sindaci. Difatti consegneremo poi tutti i dati raccolti e soprattutto i suggerimenti, all’assessore alla sicurezza Carlo Piatti, in maniera da dare risposte concrete ai Varesini. Ci aspettiamo molti giovani, che devono capire che è giunta l’ora di schierarsi, per la propria città e per la propria terra”.