Varese, Dal Pollino a Milano con il cappotto del nonno

Mercoledì 10 dicembre alle 18.00 alla Biblioteca Bruna Brambilla dell’Istituto Anna Frank presentazione del libro di Giuseppe Gagliardi

05 Dicembre 2014
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da pollino a milano

Il racconto di una vera storia di emigrazione a lieto fine coronata da un pieno sociale. L’autore descrive i sacrifici del padre e le dure condizioni di vita e di lavoro del Sud d’Italia negli anni cinquanta, la sofferta decisione di emigrare e l’arrivo nel Varesotto.

Arrivato a Milano nel febbraio del 1968, costretto all’emigrazione all’età di 21 anni, Giuseppe Gagliardi, è testimone di due epoche che nel breve volgere di cinquant’anni hanno cambiato radicalmente il volto dell’Italia. La natia Viggianello, alla quale dedica intense pagine, ricche di ricordi e affetti, gli è sempre rimasta nel cuore, come simbolo di una vita semplice, genuina, piena di valori, ma anche povera, segnata da ingiustizie e sofferenze. Il Varesotto, la nuova meta dove ha trovato lavoro alla Ignis di Cassinetta e dove ha formato la sua famiglia, gli ha fatto conoscere altre sofferenze e ingiustizie, ma gli ha anche donato stabilità, sicurezza e tante soddisfazioni. L’una terra e l’altra gli sono ormai indispensabili e non sa più vivere lontano da entrambe. La sua è la storia delle migliaia di uomini che con i sacrifici e il lavoro hanno davvero cominciato a costruire quell’Italia unita che ai tempi di Cavour e Garibaldi era rimasta solo un’utopia. Un’Italia che oggi sta diventando multietnica e ci propone nuove sfide e nuove frontiere. Se fosse ancora vivo suo nonno Giuseppe direbbe: “Ma dove siamo, forse in America?”

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