“Varese Antifascislam”: protesta della Lega Nord contro la Comunità musulmana

Presidio dei lumbard in consiglio comunale per criticare le dichiarazioni dei vertici del Centro culturale islamico varesino. E per difendere l’assessore Binelli dalla richiesta di dimissioni, presentata dall’opposizione. Cordì va dal Prefetto

22 Gennaio 2015
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Nomoschea

“Varese Antifascislam”. Questo lo slogan dei leghisti, che hanno organizzato un presidio in consiglio comunale per criticare le parole della comunità islamica varesina. E per difendere l’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli dalla richiesta di dimissioni presentata dall’opposizione.
La protesta dei lumbard è scattata durante l’intervento del capogruppo leghista Giulio Moroni, che durante la seduta ha condannato il fondamentalismo islamico, accusando gli esponenti delle comunità musulmane in Italia, in primis quella varesina, di «non aver fatto una vera e dura condanna dopo le stragi di Parigi».

«Io non sono Charlie – ha detto Moroni – ma non sono nemmeno il suo carnefice. Non sono così falso ed ipocrita come quelli che dopo una vita passata a negarne l’esistenza, si rivolgono a Dio sul letto di morte. Non mi sento Charlie perché non condivido la sua idea di politica e non sono dall’altra parte perché non credo a quel Dio ed alle modalità utilizzate per propagandarne la grandezza». E quindi cita l’articolo 52 della Costituzione, «La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino».

A quel punto è scattata la protesta dei numerosi leghisti in aula, che hanno srotolato gli striscioni con due scritte: “Varese Antifascislam” e “No Moschea”. Sul secondo striscione anche l’immagine di una Moschea con due mitra a fianco.

SEL DAL PREFETTO

Il capogruppo di Sel Rocco Cordì ha annunciato, nel suo intevento di critica contro Binelli, di avere chiesto un appuntamento al prefetto Giorgio Zanzi perché «dopo che abbiamo chiesto al sindaco Attilio Fontana le dimissioni di un suo assessore, perché ha pronunciato parole gravi, non ci è stata data nessuna risposta. Sono passati dieci giorni. È un comportamento non corretto, del quale intendiamo informare il prefetto. Al quale chiederemo di intervenire».
Cordì ha criticato Binelli in un intervento in consiglio comunale. Scatenando la reazione di Binelli, che dai banchi della giunta gli ha detto ironicamente «mi contesti perché sei un comunista».

COSENTINO: “DAL PREFETTO ANDIAMO NOI”

Dalle file della Lega, tra il pubblico, sono partiti fischi contro il consigliere di Sel. E infine un piccolo “siparietto” sempre tra Cordì e l’assessore leghista Sergio Ghiringhelli. A difesa di Binelli, il consigliere di Forza Italia Giacomo Cosentino. «È ingiusto chiedere le dimissioni di Binelli – ha detto – ci troviamo infatti davanti al rischio di chi non condanna il fondamentalismo islamico, ed equipara i guerriglieri musulmani ai partigiani. Dal prefetto andremo noi, a chiedere di implementare i controlli alla Moschea di Varese per la nostra sicurezza».

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