Unioni civili “Non siamo gay, ma ci sposiamo per convenienza”

Il matrimonio è un contratto, da sempre esistono i matrimoni per “convenienza” ma la storia di Gianni e Piero apre un nuovo capitolo

14 Novembre 2016
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giannipiero

Una coppia “non coppia”, vivono insieme da parecchi anni ma il rapporto che li lega sarebbe quello di due fratelli, un grande affetto ma nessun tipo di amore. Gianni, vicentino di 56 anni, è un musicista; Piero è di origini romane e ha 70 anni

Hanno deciso di unirsi civilmente sabato 19 novembre nel comune di Schio (VI). Questa la motivazione che li avrebbe portati a questo tipo di decisione “Non siamo una coppia, ci prendiamo cura l’uno dell’altro, siamo come fratelli. La scelta di fare questo passo è perché abbiamo la certezza che l’unione civile ci consentirà di accedere a diritti che in caso contrario ci verrebbero negati. Ci sposerà un assessore donna visto che in questo comune il Sindaco è contrario alle unioni omosessuali. Ci sono situazioni in cui non avere un legame riconosciuto crea difficoltà, come le degenze in ospedale, ma anche per piccole cose, il pagamento delle bollette, del canone Rai: prima che venisse messo in bolletta lo addebitavano a entrambi”.

La notizia è arrivata anche alla senatrice del PD, Monica Cirinnà, che non è risultata affatto scandalizzata da questa loro scelta “Anche una donna si può sposare con un uomo che non ama, per convenienza. I matrimoni di comodo si sono sempre fatti. Se stavolta a unirsi sono due uomini che non sono uniti affettivamente ma lo fanno per convenienza, penso che comunque la legge consenta la libertà ai cittadini di farlo”.

Di parere diverso è il presidente di Equitalia Aurelio Mancuso che critica la scelta definendola una truffa morale “Che due persone eterosessuali dello stesso sesso vogliano fare una unione civile e accedere così anche alla reversibilità delle pensioni, all’eredità e così via, lo trovo legittimo e legale ma dal punto di vista morale è una truffa. Non è che si possa utilizzare la norma come si vuole. Liberi di farlo, ma dal punto di vista morale credo siano dei furbacchioni che usano le norme a loro uso e consumo. Io, che ho fatto una lunga battaglia per il riconoscimento delle coppie omosessuali, non dirò mai loro: bravi, bravi”.

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