
Questa mattina Daniele Marantelli ha svelato i punti salienti del proprio programma in vista delle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra in programma il prossimo 13 dicembre e della competizione amministrativa di primavera, alla quale accederà uno tra il deputato di Masnago, Davide Galimberti, Daniele Zanzi e Dino De Simone.
Ho deciso di candidarmi perché credo che Varese, città di rioni e al tempo stesso porta verso l’Europa, meriti di essere valorizzata pienamente per le sue ricchezze culturali, ambientali, economiche e sportive. Come Sindaco, mi impegnerò all’ascolto e alla condivisione non solo con i cittadini, frequentando costantemente quartieri, piazze e mercati, ma anche con le amministrazioni dei Comuni limitrofi: siamo infatti parte di un territorio vasto e importante che deve muoversi in un’unica direzione.
Anzitutto, Varese deve saper stare al passo con i tempi: una città più “smart” passa dalla riorganizzazione dell’attività amministrativa per ridurre i costi e migliorare i servizi, dal potenziamento del sito web comunale che deve permettere a cittadini e imprese di avere ogni informazione senza recarsi fisicamente agli sportelli, dalla massima trasparenza garantita ad ogni attività municipale.
Varese vanta poi un patrimonio culturale notevole che può essere valorizzato pienamente lavorando insieme a scuole e associazioni: il circuito museale, il liceo musicale, Villa Panza e i monumenti presenti possono garantire un ampio respiro alle attività culturali troppo spesso messe ai margini dalle recenti amministrazioni.
Con l’Università dell’Insubria va costruito un “ecosistema della conoscenza” capace di attrarre talenti e investimenti e di integrare sempre più l’ateneo all’interno della città; le scuole devono contribuire a svelare ai più piccoli una “città della buona vita” dove tutti, dalle famiglie meno abbienti agli stranieri, possano crescere umanamente e professionalmente.
Il tessuto industriale di Varese va rilanciato prevedendo forme certe per i pagamenti della pubblica amministrazione e soprattutto una vera e propria sburocratizzazione: le imprese di ogni dimensione si sposano al meglio con il patrimonio commerciale e con quello turistico, tutti settori nei quali le professionalità e le competenze dei varesini vanno incentivate per evitare di disperderle.
I giovani di oggi sono i cittadini del domani, per questo la politica non può ignorare la loro voce e anzi deve favorire iniziative ed eventi che permettano loro di conoscere meglio la città e di vivere pienamente la loro fascia di età. Anche per loro, lo sport sarà una priorità della nuova amministrazione di Varese, applicando una serie di interventi di manutenzione sulle strutture esistenti (sia le più note, sia quelle rionali) e dialogando costantemente con le numerose società sportive del territorio.
Ogni persona è tale in quanto portatrice di diritti, tra i quali quelli sociali: l’assistenza ai cittadini deve basarsi su un modello di welfare generativo, in grado dunque di rigenerare le risorse, e sul confronto costante con le istituzioni sanitarie per garantire l’assoluta eccellenza delle prestazioni in questo ambito.
Varese deve quindi riaffermare la sicurezza come un bene pubblico primario e fondamentale da garantire e tutelare, attraverso interventi volti ad azzerare gli spazi degradati, ad educare alla legalità e al senso civico, alla riduzione del disagio sociale.
Anche per conservare la propria straordinaria peculiarità di “Città Giardino”, l’urbanistica non può più essere espansiva, ma deve anzi puntare a migliorare l’esistente a partire dalle numerose aree dismesse che vanno restituite alla collettività, fermando il consumo di suolo e legando il tema dell’urbanistica a quello della mobilità. Qui il trasporto pubblico va incentivato e, dove possibile, migliorato per essere sempre più efficiente: va favorita la mobilità dolce, in particolare ciclabile, attraverso il rafforzamento del bike sharing e altre iniziative mirate.
Il verde di parchi, giardino e aiuole rappresenta una risorsa su cui intervenire costantemente per tutelarla con attenzione: anche in questo caso l’educazione gioca un ruolo fondamentale per il rispetto dell’ambiente e l’efficientamento energetico è l’altra grande sfida a cui l’amministrazione varesina deve guardare per tutelare le sue ricchezze naturali.
Di queste ricchezze il Sacro Monte ne è indubbiamente il simbolo: la sintesi tra conservazione e modernità è la sfida a cui rispondere oggi, bloccando l’inutile intervento del parcheggio alla Prima Cappella e favorendo un’accessibilità chiaramente orientata all’utilizzo del trasporto pubblico, ovvero autobus e funicolare. Il lago, al tempo stesso, costituisce un’altra immagine storica di Varese che, pur con la consapevolezza della difficoltà di interventi di completa bonifica, va gradualmente restituita alla sua città e ai paesi vicini.
Una Varese più bella di quanto lo sia già è davvero possibile.
Daniele Marantelli