Tunisino minaccia di morte la ex

L’uomo, ubriaco, importunava la donna sul posto di lavoro

09 Aprile 2016
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Nel pomeriggio di giovedì 7 aprile, gli Agenti dell’Ufficio Volanti della Questura di Varese hanno effettuato un arresto per atti persecutori e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Intorno alle ore 15:30,  la Volante è intervenuta in un bar cittadino a seguito di una segnalazione da parte di una donna minacciata dal suo ex fidanzato.

Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato l’uomo, palesemente in stato di ebbrezza alcoolica seduto su un tavolino del bar dove la donna lavora. Si tratta di un tunisino trentaseienne, noto alle forze dell’ordine poiché già denunciato dalla stessa per maltrattamenti e destinatario di un provvedimento emesso Tribunale Varese di divieto di avvicinamento alla medesima, nonché alla sua abitazione e al luogo di lavoro.

Alla vista degli operatori, il tunisino ha iniziato ad imprecare nei confronti della donna e ha tentato di colpirla con un pugno, ma è stato prontamente fermato dagli agenti i quali hanno tentato di instaurare con il soggetto un dialogo per farlo calmare. Apparentemente l’uomo sembrava ascoltare gli operatori, ma ad un certo punto si è alzato di scatto e si è diretto con fare minaccioso verso la l’ex proferendo frasi ingiuriose e minacciandola di morte, puntando con lo sguardo un coltello sul bancone. Un agente, intuito quanto l’uomo volesse fare, è intervenuto proprio mentre era in procinto di raccogliere il coltello, bloccandolo.

A questo punto il trentaseienne ha iniziato ad inveire contro i poliziotti con frasi ingiuriose, calci e pugni ed è pertanto stato immobilizzato, ammanettato e condotto all’interno dell’autovettura di servizio.

Visti i fatti ed i comportamenti pregressi tenuti dal tunisino sempre nei confronti della donna, gli agenti hanno arrestato l’uomo in flagranza per i reati di atti persecutori e resistenza a Pubblico Ufficiale, contestando la sanzione  amministrativa per violazione dell’art. 688 c.p. e lo hanno deferito in stato di libertà per minacce gravi e oltraggio a Pubblico ufficiale.

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