Sostegno e ricerca: l’ospedale di Legnano potenzia la cura dei pazienti oncologici

Grazie al contributo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate l’ASST Ovest Milanese dà continuità a due importanti progetti: la figura del data manager oncologico e lo sportello di sostegno psicologico per i malati e i loro familiari

25 Ottobre 2016
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Due progetti per migliorare la cura del malato oncologico: l’introduzione della figura del data manager nell’Unità operativa di Oncologia e l’avvio del servizio di sostegno psicologico per i malati e i loro familiari in collaborazione con la delegazione legnanese della LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Grazie al contributo della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Ovest Milanese attiverà questi due progetti all’interno dell’ospedale di Legnano.
«È la dimostrazione concreta del significato di essere banca del territorio», premette il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Roberto Scazzosi. «Ci siamo messi all’ascolto delle esigenze e abbiamo dato una risposta in un ambito particolarmente delicato e sensibile quale quello sanitario. Questa iniziativa si inserisce però in un percorso ormai decennale che ci ha visto e ci vede al fianco della LILT sul tema della prevenzione oncologica».
Afferma Massimo Lombardo, Direttore generale ASST Ovest Milanese: «Ricerca, tecnologia, prossimità, parole scelte. La buona cura fonde tutte queste componenti. Ogni giorno il nostro sforzo è migliorare la scienza di vivere, per assicurare il maggior bene possibile al malato. E il contributo della banca si fa alleato nel nostro intendimento. Per questo il nostro è un grazie a tuttotondo».
L’inserimento delle figure dello psicologo e del data manager oncologico ha un preciso obiettivo: «Migliorare le condizioni di vita del paziente oncologico». Spiega Sergio Fava, direttore dell’unità operativa di Oncologia dell’ospedale di Legnano. «Il data manager è una figura professionale molto qualificata che si occupa della gestione degli studi clinici. È un profilo professionale relativamente nuovo, purtroppo non ancora previsto nell’organico ministeriale, che va ad inserirsi nell’ambito della ricerca clinica. A questa figura viene affidata la gestione e il coordinamento pratico delle sperimentazioni in corso; il data manager mira ad assicurare il corretto andamento delle stesse e il mantenimento della loro qualità, verificando che la conduzione dello studio clinico e la raccolta dei dati siano svolte in accordo con i rigidi criteri normativi che ne garantiscono il rispetto della scientificità e dei principi etici». Una figura che Fava non esita a definire «fondamentale» perché «l’oncologia è un ambito in costante evoluzione e richiede continui aggiornamenti. La ricerca è importante come la pratica clinica quotidiana perché permette di partecipare direttamente allo sviluppo delle innovazioni. Avere la disponibilità di una risorsa dedicata a studi sperimentali sia nazionali, sia internazionali che garantiscono l’evoluzione dei trattamenti oncologici è un’importante occasione che va a vantaggio di tutta l’oncologia, ma soprattutto dei pazienti. Si tratta di una figura che abbiamo già avuto all’interno della nostra Unità operativa ma che, non essendo prevista dagli organici ministeriali, comporta la necessità di reperire fondi ad hoc. Il contributo della Bcc ci permetterà di coprire buona parte dei costi per un anno».
L’altro progetto riguarda lo sportello di sostegno psicologico. «Un servizio che riteniamo determinante, attivo già da tre anni e che, grazie alla collaborazione della LILT e al contributo della Bcc, riusciamo a rinnovare e rendere disponibile gratuitamente», aggiunge Fava. Nello specifico, «parliamo di un’iniziativa per il supporto psicologico dei malati oncologici e delle loro famiglie», spiega Anna Daverio responsabile della delegazione LILT di Legnano. Si vuole dare l’opportunità al paziente e ai familiari di essere “seguiti” psicologicamente  e di creare le condizioni affinché  si possa affrontare in modo costruttivo la malattia che non è solo un fatto del singolo ma investe tutti. Molte volte infatti alcuni familiari reagiscono in modo critico e sviluppano a loro volta  depressioni o stati ansiogeni che peggiorano il clima familiare, il paziente e loro stessi».
Questo perché «l’evento tumore rappresenta un vero e proprio trauma per il paziente e per i suoi famigliari. Il sostegno psicologico, che opera in collaborazione con il personale medico, diventa quindi fondamentale per affrontare la malattia, per rendere il percorso di cura più sereno e per comprendere che oggi le cure possono dare diverse speranze. Attualmente lo sportello è attivo una volta alla settimana; c’è la volontà di ampliarlo viste le molte richieste». Il servizio viene gestito dalla LILT all’interno dell’ospedale di Legnano.

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