Si è spenta l’attrice Laura Antonelli. “Regina” della commedia italiana anni Settanta e Ottanta

Famosa attrice della commedia italiana negli anni ’70 e ’80, Antonelli aveva iniziato una parabola discendente a partire dall’inizio degli anni ’90. Le erano rimasti vicini gli attori Lino Banfi e Claudia Koll e il fratello Claudio

22 Giugno 2015
Guarda anche: Cultura Musica SpettacoloItalia
I 70 DI LAURA  ANTONELLI TRA BELLEZZA E DOLORE/SPECIALE

L’attrice Laura Antonelli. L’attrice è morta questa mattina, lunedì 22 giugno, nella usa casa di Ladispoli, comune a 37 chilometri da Roma. 

Sulle cause della morte si attende l’autopsia, ma sarebbe stato un infarto. A novembre avrebbe compiuto 74 anni.

L’allarme è stato dato dalla donna delle pulizie, che l’ha trovata per terra attorno alle 8.30.

Secondo le sue ultime volontà, sono stati contattati il fratello Claudio, uno dei parroci di Ladispoli, e gli attori Lino Banfi e Claudia Koll. Gli ultimi suoi veri amici.

Volto indimenticabili dei film degli anni ’70 e ’80, Laura Antonelli, nome d’arte di Laura Antonaz, è nata a Pola il 28 novembre 1941.

Insieme alle attrici Femi Benussi, Alida Valli e Sylva Koscina fu una delle componenti del gruppo definito “delle bellissime quattro” dalmato-istriane. Profuga durante l’esodo istriano in seguito alla sconfitta italiana nella Seconda guerra mondiale e alla conseguente perdita dell’Istria, la Antonelli si trasferì con la famiglia a Napoli dove, dopo aver frequentato le scuole superiori, si diplomò presso l’Istituto Superiore Pareggiato di Educazione Fisica.
Trasferitasi a Roma fu insegnante di Educazione fisica prima di approdare all’attività di attrice.

Dopo aver girato alcuni Caroselli per la Coca Cola e posato per numerosi fotoromanzi diffusi anche all’estero, la Antonelli esordì nel cinema con piccoli ruoli in vari film, a cominciare da Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli del 1964 e Le sedicenni di Luigi Petrini del 1965.
La prima parte recitativa importante le venne offerta nel 1969 dal regista Massimo Dallamano che la selezionò come protagonista di Venere in pelliccia, film ispirato al romanzo di Leopold von Sacher-Masoch, ma l’occasione sfumò per via dell’applicazione di una severa censura che bloccò l’uscita del film, che verrò poi riproposto sei anni più tardi con il titolo Le malizie di Venere.[2]
La vera popolarità venne nel 1971 quando la Antonelli raggiunse una certa notorietà recitando nel film Il merlo maschio, il primo di molti film erotici in cui l’attrice lavorò, interpretato al fianco di Lando Buzzanca e diretto da Pasquale Festa Campanile.

Il successo arriva nel 1973 con “Malizia”. Che la eleva come “icona sexy” nell’immaginario collettivo italiano.

“Sono bassina, un po’ tondetta e ho le gambe piuttosto corte: chissà perché piaccio?” è stata la sua risposta ironica al successo.

Il successo e la fama vengono inficiati dall’uso di droghe e da un’operazione chirurgica non riuscita che le deteriora i lineamenti.
Nella notte del 27 aprile 1991, quando nella sua villa di Cerveteri vengono trovati 36 grammi di cocaina, l’attrice è arrestata dai carabinieri della locale stazione e associata alla casa circondariale di Rebibbia (Roma), dove però resta solo qualche giorno, a seguito della concessione degli arresti domiciliari. È condannata in primo grado a tre anni e sei mesi di carcere per spaccio di stupefacenti.
Nove anni dopo, nel 2000, è invece assolta dalla Corte d’appello di Roma, che la riconosce consumatrice abituale di stupefacenti, ma non spacciatrice. La legge italiana sulla droga è nel frattempo cambiata e l’assunzione di sostanze stupefacenti per uso personale, entro i limiti stabiliti dalla legge, non è più considerata reato. Ciò determina il proscioglimento di Laura Antonelli dalle accuse formulate nei suoi confronti e la non punibilità per i reati a lei ascritti.
Nel 2013 il cantante Simone Cristicchi le dedica una canzone chiamata per l’appunto Laura che sta a sottolineare la sua vita dimenticata.

Il 3 giugno 2010 l’attore Lino Banfi lanciò un appello dalle pagine del Corriere della Sera all’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi e al ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, in cui chiedeva sostegno economico per la Antonelli che si trovava in una situazione di sofferenza economica. Sebbene il Ministro avesse accolto la richiesta auspicando l’applicazione della legge Bacchelli a sostegno degli artisti, l’attrice aveva fatto sapere di preferire di non essere aiutata e di essere invece dimenticata.

Tag:

Leggi anche:

  • Travolta da un treno, muore una donna a Legnano

    Tragedia questa mattina poco dopo le 9 all’altezza della stazione di Legnano. Una donna è stata travolta da un treno e, nonostante i soccorsi, per lei non c’è stato nulla da fare. Ancora da accertare se si è trattato di un incidente oppure di un gesto volontario. Inevitabili i
  • Saronno, il cadavere trovato nel bosco appartiene ad un egiziano

    Al cadavere trovato nella tarda serata di martedì 17 aprile nel Parco Lura a Saronno è stata data un’identità: la vittima è Magdy Atalla Beshay, un 47enne di origini egiziane, residente in Italia con regolare permesso di soggiorno rilasciato nel mese di settembre 2017. Secondo le prime
  • Addio a Fabrizio Frizzi, aveva 60 anni

    Fabrizio Frizzi è morto nella notte all’ospedale Sant’Andrea di Roma, in seguito ad una emorragia cerebrale. A dare l’annuncio una nota firmata dalla moglie Carlotta, dal fratello Fabio e dai familiari: “Grazie Fabrizio per tutto l’amore che ci hai donato”.
  • Morto Totò Riina, il boss della mafia

    Il boss corleonese era stato arrestato il 15 gennaio 1993 dopo 24 anni di latitanza. In prigione stava scontando 26 ergastoli per decine di omicidi e stragi, tra cui l’uccisione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e i loro poliziotti di scorta. Nonostante questo era ancora