Serracchiani per Galimberti: “A Varese si vince andando casa per casa”

La vicesegretaria del Pd sprona i democratici varesini dopo aver fatto tappa a Busto Arsizio e Gallarate

07 Aprile 2016
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Ben più di cento persone hanno riempito la sala Montini del De Filippi, nella serata di giovedì, per l’incontro organizzato dal Pd cittadino con Debora Serracchiani, nell’ambito della campagna elettorale del candidato sindaco Davide Galimberti. In platea anche i parlamentari Daniele Marantelli, Maria Chiara Gadda e Angelo Senaldi oltre al consigliere regionale Alessandro Alfieri.

In precedenza impegnata a Busto Arsizio al fianco di Gianluca Castiglioni e a Gallarate con l’uscente Edoardo Guenzani, la vicesegretaria nazionale del Partito democratico è stata introdotta da un tris di donne per una serata che ha voluto fortemente rimarcare l’importanza delle figure femminili in politica: Francesca Ciappina, Luisa Oprandi e Rossella Dimaggio hanno portato le proprie testimonianze di impegno, con la Oprandi in particolare a ricordare “la sobria tenacia di quell’intervento di Debora all’assemblea nazionale del 2009 quando tutti scoprimmo la sua forza, che si è sempre caratterizzata per la vicinanza alle cose concrete”.
Di fianco al segretario cittadino Luca Paris e al segretario provinciale Samuele Astuti, Galimberti ha invece elogiato la governatrice del Friuli Venezia-Giulia come “esempio di come l’ottima amministrazione pubblica non possa prescindere dalle figure femminili: per questo rimarco una volta di più il mio impegno assoluto a garantire una Giunta formata da almeno il 50% di donne”, prima di tornare sui ritmi  “di una campagna elettorale che mi tiene fuori di casa giornate intere, ma è l’unico modo per capire Varese e per entrare davvero in contatto con le persone”.
L’applauditissima Serrachiani sprona i militanti del Pd varesino proprio a questo genere di impegno “perché solo andando casa per casa, famiglia per famiglia si riuscirà a conquistare quel successo che tutti sappiamo essere davvero possibile”. Ovviamente, larga parte del suo intervento è stata incentrata sulle tematiche nazionali, rivendicando anzitutto “l’operato di un Governo che ha sbloccato riforme ferme da trent’anni, da quella istituzionale sino a quella elettorale che permetterà, per la prima volta nella storia, di sapere con esattezza chi vince le elezioni e di agevolare quell’assunzione di responsabilità clamorosamente mancata alla politica italiana. Ma siamo anche il Governo del riconoscimento delle unioni civili, piuttosto che del Jobs Act il cui effetto è toccato con mano da centinaia di migliaia di persone: tutte decisioni rese possibili dalla straordinaria forza del Partito democratico, una realtà in cui si discute, ci si confronta quotidianamente e poi si decide andando tutti insieme nella stessa direzione”.
Particolare, infine, la sua chiosa sul tema dell’immigrazione: “Questa non è una questione di destra o sinistra. L’unica differenza è tra chi comprende la gravità dell’emergenza e chi, invece, abbaia alla luna dopo che i governi sostenuti dal suo partito hanno azzerato i fondi per la cooperazione internazionale, che noi invece abbiamo notevolmente rafforzato. Credo che la mia regione possa fornire un valido esempio di come affrontare il problema: il modello dell’accoglienza diffusa, comune per comune, ci permette di assorbire al meglio i 4500 richiedenti asilo presenti su tutto il territorio friulano. Oltretutto, come regione abbiamo stipulato delle convenzione con i comuni e con le cooperative le quali pagano un’assicurazione sui rifugiati, che possono così lavorare come stradini o per le piccole opere di manutenzione di cui c’è tanto bisogno nei nostri paesi. Solo così si può parlare di integrazione”.

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