Due reti arancioni, i tecnici che studiano i gradini in pietra e le ringhiere in ferro. Al Sacro Monte sono entrati nel vivo questa mattina, con la consegna del cantiere, i lavori di restauro della scalinata progettata a inizio Novecento dall’architetto milanese Giuseppe Sommaruga. Un intervento cominciato negli scorsi mesi con la rimozione di alcuni massi e con la stabilizzazione del vicino pendio, ma che nei prossimi giorni vedrà partire anche la parte più propriamente artistica. La scalea si trova in via Fincarà e permette il collegamento tra la strada comunale del Ceppo e quella superiore per le Tre Croci; la sua sistemazione, il cui valore complessivo sarà di poco più di 11mila euro, è resa possibile da una convenzione tra Comune di Varese e la sezione cittadina della onlus Italia Nostra.
Nel dettaglio l’intervento prevede l’estirpazione della vegetazione infestante, la ristrutturazione delle opere in ferro, la ripulitura di quelle in pietra e la loro successiva protezione, la sistemazione dei gradini e la sostituzione dei corpi illuminanti a lanterna con altri di tipo sferico.
“Con questo progetto – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati – puntiamo a impreziosire ulteriormente il Sacro Monte, dando nuova luce a un’opera per troppo tempo dimenticata. Sono tante le iniziative e le azioni concrete che in questi anni stanno portando a una sempre maggiore valorizzazione del nostro patrimonio UNESCO. Significativo è, poi, che questi interventi vengano spesso fatti grazie alla collaborazione tra amministrazione e associazioni del territorio, in questo caso Italia Nostra cui va un ringraziamento particolare”.
La scalea è di fatto un’opera quasi inedita di Sommaruga: il progetto, infatti, venne attribuito al famoso architetto milanese solo nel 2000, grazie a un documento ritrovato negli archivi comunali. Promuovere il restauro conservativo dell’opera e la sua conoscenza è l’obiettivo che ha animato la proposta di Italia Nostra, con il coinvolgimento anche della Soprintendenza.
“Da anni la scalinata – spiegano per Italia Nostra Varese il vicepresidente Bruno Bosetti e il consigliere Massimo Propersi – richiedeva e meritava una maggiore attenzione. Prima di poter cominciare davvero il restauro servivano alcuni importanti lavori preparatori, ma oggi possiamo dire che l’attesa è finita. Un’attesa che è stata condivisa da diversi varesini: metà dell’importo necessario per l’intervento, infatti, è stato ottenuto grazie a una raccolta fondi e un contributo importante arriverà anche dalla Fondazione comunitaria del Varesotto”.