
Il consolato italiano a San Pietroburgo è in uno dei tanti palazzi neoclassici che decorano la città, nella piazza del conservatorio e di fronte al celebre teatro Marinsky, una delle zone più lussuose e centrali della città. Il dottor Cimarelli è una persona molto cordiale che provvisoriamente ricopre la carica di console italiano a San Pietroburgo, in attesa dell’insediamento del nuovo console dal mese successivo.
La giornata di ieri inizia con una chiacchierata informale col console, approfondendo particolarmente i rapporti commerciali tra i due Paesi: da una panoramica sulle mansioni svolte dal consolato di San Pietroburgo, all’importanza che il nostro Paese ricopre nei confronti della città, in chiave artistica e attualmente in chiave turistica e commerciale, in virtù delle recenti vicissitudini politiche.
Pubblicheremo un articolo ad hoc per raccontare della nostra intervista al dott. Cimarelli.
Dopo esserci congedati dal console, in tarda mattina entriamo nel Palazzo d’Inverno dove sede dell’Hermitage dove si potrebbero trascorrere giornate intere: su tre piani, raccoglie capolavori artistici di ogni periodo storico e di ogni provenienza geografica.
Le sale dedicate agli artisti italiani lasciano a bocca aperta, si possono ammirare dalle sculture del Canova “Amore e Psiche” alle “Tre Grazie”, alle “Maddona col bambino” di Leonardo e Raffaello, oltre a diversi dipinti di Tiepolo e del Canaletto.
Il terzo piano che raccoglie opere dell’età moderna, è quello che merita di più, in particolare i paesaggi dell’impressionismo francese, e le opere di Friedrich dello “Sturm und Drang”.
È difficile trovare nel mondo un museo con così tanti capolavori dell’arte, però, un po’ per la stanchezza, un po’ per l’appetito nel tardo pomeriggio andiamo a rifocillarci in un balconcino del Teatro Marinsky, il più importante di San Pietroburgo dove andava in scena il Faust, opera lirica in lingua francese ispirata al poema di Goethe.
Premesso che il teatro è di un’eleganza quasi senza eguali, l’orchestra e gli attori non sono da meno: seppur non sia un’appassionato di lirica, la trama e l’interpretazione delle emozioni dell’eclettico Faust è stata eccellente.
Era l’ultima sera a San Pietroburgo, devo ammettere che non ha di certo deluso le aspettative, è una città unica nel suo genere, ha mantenuto la perfezione degli schemi neoclassici senza farsi condizionare da quella che è stata l’architettura e l’urbanistica del ‘900 in Russia: un grande plauso va quindi ai nostri connazionali che hanno architettato questa città.
Luca Folegani