Referendum Svizzera, Vincenzi e Galimberti: “Lavoratori da tutelare”

Preoccupazione del presidente della Provincia e del sindaco di Varese

27 Settembre 2016
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Il presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi commenta così il risultato del referendum sui lavoratori frontalieri in Canton Ticino:

«L’esito del referendum “Prima i nostri” è uno schiaffo ai nostri lavoratori frontalieri, ai territori di confine e ai loro sindaci e amministratori che da sempre hanno manifestato concretamente la volontà di costruire con il Canton Ticino un dialogo concreto per affrontare e risolvere i problemi e garantire sia i diritti dei ticinesi sia quelli dei nostri lavoratori che ogni giorno contribuiscono alla ricchezza e al benessere elvetico con il loro lavoro e la loro riconosciuta professionalità. Ora è il momento che tutti i livelli istituzionali, compresa la Provincia di Varese, aprano subito un dialogo con Berna, affinché  quanto deciso dai cittadini non si traduca in decisioni penalizzanti nei confronti dei nostri lavoratori e territori. Tutto ciò in considerazione anche del fatto che, numeri alla mano, solo 1 ticinese su 4 si è espresso per il sì e che meno del 50% degli aventi diritto si è recato alle urne. Il prossimo 15 ottobre verrà rinnovato il consiglio provinciale e le questioni legate ai frontalieri verranno seguite con ancora più attenzione dal momento che sarà mia premura conferire uno specifico incarico a un consigliere».

Anche il sindaco di Varese, Davide Galimberti, esprime la sua preoccupazione: “Sono vicino agli oltre 25mila frontalieri della provincia di Varese e ai tanti varesini che in questi giorni sono stati travolti da un clima preoccupate di discriminazione dopo il voto nel Canton Ticino.  Pur rispettando il voto dei cittadini elvetici non posso non costatare che sia un brutto segnale contro chi ogni giorno si reca in Ticino per lavorare e contribuire all’economia svizzera. Il Sì al referendum non avrà fortunatamente conseguenze immediate per i nostri frontalieri ma segna comunque un punto politico da non sottovalutare. In questo senso il Comune di Varese, nell’ambito dei suoi ruoli e compiti, intende partecipare attivamente per difendere i diritti dei nostri frontalieri e restare al fianco dei tanti lavoratori che ogni giorno si recano oltre frontiera. Mi farò portavoce con sindaci dei comuni del Canton Ticino più vicini alla città di Varese affinché sensibilizzino il Governo centrale a non dare seguito ad iniziative propagandistiche che rischiano solo di peggiorare la vita dei lavoratori e l’economia di due importanti territori che al contrario devono essere sempre più uniti per vincere le grandi sfide della competizione internazionale”.

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