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“Non è affatto dimostrata l’associazione tra Pm10 e Coronavirus perché non ci sono ancora dati sufficientemente chiari”.
Lo ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, parlando di “notizie che vengono diffuse senza una adeguato supporto scientifico” ha ricordato che “nei giorni scorsi ne è circolata una: quella che le aree con una maggior presenza di polveri sottili nell’aria, di Pm10, di particolato fine, erano le aree più esposte perché il Pm10 era ritenuto, da una indagine di alcuni ricercatori, un elemento di diffusione del Covid19“.
“Mi fa piacere – ha detto – poter comunicare che quest’oggi c’è una nota della società italiana di aerosol (Ias) che raggruppa circa 150 ricercatori ed esperti di varie università italiane ma anche di ricerca delle agenzie di protezione dell’ambiente del settore privato che hanno voluto fare una comunicazione per dire che non è affatto dimostrata l’associazione perché non ci sono ancora dati sufficientemente chiari”.
“La società italiana di aerosol – ha aggiunto Cattaneo – dice esplicitamente (lo potete trovare sul sito di Ias aerosol.it) che lo studio di questi ricercatori è uno studio lacunoso, deficitario dal punto di vista del metodo e che non dimostra alcun nesso di causalità e, quindi, invita a non diffondere informazioni allarmanti”.
“Anche – ha spiegato – rispetto alla necessità di introdurre misure restrittive di contenimento dell’inquinamento io voglio ricordare che noi continuiamo a mantenere valide le misure restrittive che già sono attive”.
“La nostra Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa) – ha concluso Cattaneo – sta verificando tutti i dati di questa situazione straordinaria. È anche una occasione per capire bene l’effetto sull’inquinamento del traffico e delle nostre attività normali. La vogliamo usare anche a questo scopo a non diffondiamo notizie allarmistiche che non sono scientificamente provate”.