Nonostante le ripetute dichiarazioni sull’importanza del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori per lo sviluppo e la crescita delle aziende, le Associazioni Artigiane lombarde si rifiutano di avviare la trattativa.
Nel mese di giugno del 2015 è stata inviata la piattaforma alle Associazioni Artigiane della Lombardia per il rinnovo del Contratto Regionale Integrativo per le lavoratrici e lavoratori delle imprese artigiane del legno e lapidei.
Si chiede di riconoscere contrattualmente la specificità dei lavori speciali e disagiati (es. per il settore lapideo minatori e fuochini, lavori in cava, ecc)
Si chiede un maggior riconoscimento delle flessibilità di orario di lavoro e della banca ore
Si chiede di agevolare i tempi di lavoro con quelli di vita ai padri e alle madri, migliorando quanto già previsto dalla legge per la nascita dei figli.
Si chiede un livello di attenzione sulla previdenza complementare chiedendo un aumento del contributo a carico del datore di lavoro dello 0,50% dal 1 Gennaio 2015 e la consegna del modello di iscrizione al fondo di settore ( FON.TE ) alle lavoratrici e ai lavoratori all’atto dell’assunzione
Si chiede di articolare il premio variabile annuo, per tutte le lavoratrici e i lavoratori che prestano lavoro all’interno del perimetro dell’azienda, (stage, collaborazioni, ecc.) su parametri reali e riscontrati del comparto manifatturiero e una maggiorazione sul lavoro a turni.
L’obiettivo sindacale è’ quello di garantire a livello regionale della Lombardia la tutela del II livello alle Lavoratrici e ai Lavoratori del comparto artigianato e media impresa del comparto legno e lapideo che deve avere la spinta propulsiva per innovarsi e competere a livello nazionale, europeo e internazionale.
Negare il diritto alla contrattazione dimostra quanto sia ostile il comportamento delle Associazioni Artigiane nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori ed è sintomatico del livello di miopia negoziale.