Più produttività, minori spese e maggiore felicità dei dipendenti. E’ questo l’esito dell’iniziativa “Work Life Choice Challenge”, dove l’azienda di Microsoft di Redmond ha deciso di provare una settimana di lavoro ridotta per i suoi 2.300 dipendenti della sede di Tokyo. Un modo per promuovere un equilibrio più salutare tra lavoro e vita privata. Da qui è nata l’idea del weekend lungo: uffici chiusi venerdì, sabato e domenica per un mese (agosto 2019), così per valutare eventuali pregi e difetti di questa scelta.
Analizzando i dati susseguenti all’esperimento, Microsoft ha potuto stabilire che durante quel periodo la produttività, misurata in termini di vendite per dipendente, ha riscontrato un aumento del 39,9% rispetto allo stesso mese di agosto, ma del 2018. Il vantaggio, ha spiegato l’azienda, è stato in parte dovuto alla limitazione delle riunioni face to face, durate al massimo 30 minuti, implementate al bisogno con più riunioni effettuate in remoto.
Un’idea, o meglio una previsione, quella della settimana lavorativa di 15 ore, già studiata dal filosofo Keynes nel 1930. Secondo Keynes i suoi nipoti avrebbero avuto molte più possibilità economiche e, nel 2030, la più grande sfida che avrebbe avuto l’umanità sarebbe stata quella di occupare il proprio tempo libero.
Dopo il test di agosto, i dipendenti giapponesi di Microsoft sono tornati a lavorare come sempre, cinque giorni su sette. Ma visti i risultati dell’esperimento, la società ha fatto sapere di voler introdurre un nuovo periodo di prova nei prossimi mesi invernali.