Un esempio di donna in politica. Tenace e altruista.
Ma non solo. Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo scomparsa l’anno scorso a seguito di un’aggressione, è stata ricordata oggi, martedì 1 luglio, con una cerimonia ufficiale molto partecipata.
Ad intervenire centinaia di cittadini, la “sua comunità” cui la sindaca ha dedicato la propria vita, ma anche amministratori di tutte la provincia, il prefetto Giorgio Zanzi, i vertici delle Forze dell’Ordine, il deputato Daniele Marantelli. E la ministra alla Difesa Roberta Pinotti, insieme a Dario Vassallo, presidente della Fondazione “Angelo Vassallo” e fratello del sindaco pescatore ucciso dalla criminalità organizzata. Tutti si sono stretti attorno ai famigliari, il marito Giuseppe e i figli Massimo e Alessia.
Il primo momento delle celebrazioni ha visto la ministra e gli altri partecipanti depositare un fiore in Comune, nel luogo dove Laura Prati e il suo vice Costantino Iametti vennero colpiti dagli spari. Quindi si sono recati nella Sala Ipazia della Casa Paolo VI per il momento commemorativo.
La senatrice del Pd Erica D’Adda, compagna di partito e soprattutto grande amica di Laura Prati, ha preso la parola.
“Non voglio dire molto, parleranno coloro che mi seguiranno – sono state le sue parole – un anno si sparò ad una donna che era sindaca, e stava svolgendo le sue funzioni nel momento più importante, il giorno in cui riceveva i suoi concittadini. Un’amministratrice corretta e onesta, che non aveva timore di fare il proprio lavoro in modo lineare e nel modo più corretto possibile. Non perché il suo coraggio fosse una sorta di irresponsabilità. Anche Laura aveva le sue paure e i suoi timori. Ma proprio per questo sapeva superarli, perché sapeva che la sua comunità veniva prima di tutto”.
Quindi Dario Vassallo ha tenuto un toccante discorso, parlando di come i sindaci che vogliano compiere il loro dovere siano spesso chiamati ad un sacrificio estremo come quello di dare la vita.
“La vera domanda che dobbiamo porci adesso – ha detto Vassallo – è se si è in grado di ricostruire quella comunità per cui Laura si era battuta.
Dai suoi occhi, nelle foto che ho visto, ho notato una donna diversa e caparbia, una persona come era Angelo. Quando si è alla guida di una comunità, si è sindaco di tutti. E allora oggi dobbiamo porci questa domanda, se la comunità è ancora aggregata attorno a questa figura. Dopo 45 mesi che giro l’Italia, vedo cose che non sarebbero piaciute a mio fratello. Questo momento serve per capire se siamo ancora una comunità”.
E quindi una riflessione sul valore della sindaca. “Laura forse sarebbe ancora viva se non si fosse posta il problema della legalità. Se avesse girato gli occhi da un’altra parte. E così sarebbe vivo anche mio fratello. Quando un sindaco si pone il problema della legalità, va incontro a questi problemi, che possono richiedere anche il sacrificio della vita umana. Noi non dobbiamo ricordare Laura solo oggi. La dobbiamo ricordare in ogni momento, altrimenti abbiamo tradito. Dobbiamo riscoprire le parole dimenticate: la legalità, l’amore per la propria famiglia, per i propri figli, per la propria gente. Riscoprire cos’è il lavoro, la missione, la condivisione. Condividere una disgrazia significa unire il paese, non è una cosa leggera”.
Angelo Bellora, attuale sindaco di Cardano al Campo: “Il senso della comunità è l’accoglienza. E in questo Laura era maestra. La sua vita all’insegna dei diritti e della difesa dei più deboli. E questo è il segno che ci ha lasciato”.
Roberta Pinotti, ministra della Difesa: “Quello che è successo ha colpito tutta l’Italia. Soprattutto chi fa politica e soprattutto le donne. Chi è donna lo sa la fatica, l’impegno, la soddisfazione quindi di diventare poi sindaca della propria comunità. Un’esperienza faticosissima, perché ti arrivano tutti i problemi della gente e hai risorse veramente piccole. Arrivare ad avere un ruolo così importante ed essere colpita proprio nel luogo dove esercitava la sua funzione, mentre riceveva i cittadini. Come ha detto Costantino (Iametti, ndr) hanno voluto colpirla mentre esercitava le sue funzioni. E che un sindaco debba morire per aver voluto far rispettare la legalità, è una cosa enorme. Ma rende queste persone, Laura come Angelo Vassallo, degli eroi. Gli eroi sono persone normali che cercano di svolgere la meglio la loro missione nel farlo, seguendo i loro ideali, ci hanno rimesso la vita, l’eroismo è vivere con i propri ideali facendo il proprio lavoro“. La ministra ha quindi letto anche un messaggio da parte del presidente della Camera Laura Boldrini.
Alla commemorazione erano presenti anche tantissimi sindaci in fascia tricolore a ricordare la collega.
Alla fine della commemorazione, la figlia di Laura Prati, Alessia, ha consegnato alla ministro un ricordo, una serie di poesie.