La Varese che lavora e produce sta con Galimberti

Presentato il simbolo della lista civica

05 Aprile 2016
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La lista del sindaco che si sta delineando è una squadra che parte dal basso ma fortemente radicata nei quartieri e tra la gente. Tante donne e giovani ma anche professionisti e persone impegnate nel sociale.

Sono l’espressione proprio di quei cittadini insoddisfatti di come la città è stata amministrata in questi anni che a prescindere dalle opinioni e credo politico si sono unite attorno ad un progetto amministrativo per il rilancio di Varese, capace di farle riacquistare quelle posizioni che merita nel panorama culturale sociale ed economico. Una lista che vuole esprimere le reali esigenze dei cittadini, delle imprese, delle associazioni culturali, del volontariato e dei quartieri nonché di quella sana concretezza di cui i varesini sono portatori.

E’ questo il leitmotiv che attraversa la scelta degli altri otto nomi presentati oggi da Davide Galimberti, candidato sindaco a Varese, che vanno ad allargare la squadra eterogenea di persone che in modi diversi rappresentano le eccellenze e le forze migliori di Varese. Alla conferenza stampa è stato presentato anche il disegno vincitore del concorso per il logo lanciato qualche settimana fa da Galimberti.

A sorpresa, tra le proposte, ne è arrivata anche una dal famoso artista Giorgio Vicentini che ha disegnato per il candidato sindaco uno bellissimo schizzo che compone la scritta Varese con dentro la parola “fare”. All’unanimità è stato designato il vincitore del concorso a cui hanno partecipato molte persone che hanno inviato le loro proposte.

“Voglio costruire una lista che guardi al futuro con uno sguardo su cosa è stata Varese nel passato – ha dichiarato Galimberti – ovvero una città conosciuta in tutto il mondo per la laboriosità e creatività dei suoi cittadini, per lo sport, l’ambiente, la bellezza. Negli ultimi anni invece siamo stati riconosciuti solo per essere la città della Lega, la culla ancestrale di ogni sogno leghista. Questa etichetta oggi deve essere cancellata, visti i risultati amministrativi. Le mie parole d’ordine saranno: porte aperte per confrontarci e lavorare insieme, il comune è la casa di tutti. Per questi motivi credo che nella lista che voglio costruire occorra la presenza anche di quelle persone che oggi non credono alla politica, ma che hanno il senso della città, della cosa comune. Un gruppo di persone con una spiccata capacità di dialogare con tutti quelli che hanno a cuore il bene della comunità e la convinzione che il supporto dei privati e dei vari soggetti che operano nel terzo settore sia un valore aggiunto nonché un elemento chiave per migliorare i servizi comunali e la città.

Le schede degli 8 candidati:

Andrea Bortoluzzi, ha fatto tante cose: il notaio, il giudice, il professore universitario, l’amministratore pubblico, l’organizzatore culturale e il giornalista. Ha messo tutto nella gerla dell’esperienza che ora mette volentieri a disposizione degli altri. E’anche fiero papà di quattro figli, tifoso di basket da una vita, ex ciclista ed ora camminatore instancabile per sentieri prealpini e alpini. Figlio di Luciana e Beppi sposi da sessanta anni nonni e bisnonni colonne imperiture di affetti famigliari, di sensibilità e cultura.

Anna Zanetti, laureata in scienze per la formazione e la consulenza pedagogica nelle organizzazioni all’Università di Siena, ha un master in management delle residenze sanitarie assistenziali conseguito alla Liuc di Castellanza. Sposata, ha una bambina di 9 anni. Si descrive come una persona che mette passione, dedizione e attenzione al prossimo in tutto quello che fa, è mossa da un profondo senso civico e dal desiderio di poter fare qualcosa di concreto e utile per la sua amata città. Da vent’anni lavora in una casa di riposo per anziani dove ha maturato esperienze organizzative e gestionali al fianco della direzione e della presidenza. Ha seguito, per quanto riguarda i servizi alla persona, la progettazione, gestione e l’erogazione di servizi socio-sanitari, quali ad esempio l’assistenza domiciliare integrata (che coordina e gestisce in maniera diretta dal 2010) e l’adozione di modelli di intervento animativo-educativi complementari nella stimolazione cognitiva e sensoriale degli anziani (snoezelen, pet therapy, etc).

Tommaso Piatti, 34 anni, sposato con Francesca ha due bambini. Studi classici al Cairoli di Varese, dove incontra Galimberti, poi laurea in Economia Aziendale. 
Lavora in ambito commerciale per una importante realtà aeronautica ma nel cuore ha la città e la natura di Varese, dove abita, dove pedala, dove coltiva le proprie amicizie. 
Animo Positivo e volto sorridente, per molti anni ha prestato servizio educativo nel gruppo Scout Agesci Varese 1 dove ha imparato che “si prova più piacere nel donare che nel ricevere”. Lasciare il mondo un po’meglio di come lo si è trovato, per i suoi figli e per i cittadini di domani, è la ragione per la quale ha scelto di mettersi in gioco al fianco di Davide Galimberti, per una Varese migliore. 
Tra le sue proposte: 
Servizi scolastici d’eccellenza (mense bio o chilometro zero e doposcuola di qualità per tutti i bambini di Varese) 
Parchi cittadini e spazi verdi di qualità anche nei quartieri (per un miglior utilizzo e una maggiore frequentazione: sicurezza, eventi, giochi, fontanelle, libri… Il suo motto: “Un passo dopo l’altro si va lontano”.

Sono Maria Paola Cocchiere, sono nata e cresciuta a Varese e sono laureanda in Scienze e Tecnologie Agrarie all’università Statale di Milano. Frequentando l’università, viaggiando un po’ per studio, un po’ per passione e ascoltando i miei compagni, mi sono fatta l’idea che Varese soffra di un immobilismo e una marginalità da troppo tempo. Non ho mai pensato ad un mio impegno diretto in politica, perciò sono una novizia in questo campo e me ne rendo umilmente conto. Incontrando però Davide Galimberti ho visto in lui una possibilità di rinnovamento, di cambio di marcia e, soprattutto, di alternanza per la città dove sono nata e cresciuta. Penso che dalla cattiva politica si esca non con il qualunquismo e la non politica, ma con la competenza e la buona politica.

Penso di riconoscere in lui tutto questo. Aderisco quindi con entusiasmo, proprio di chi è alle prime armi, a questo progetto, con la volontà e la voglia di cambiare e con la convinzione, propria di noi giovani, di poter far meglio di chi ci ha preceduti.

Antonio Angelucci, dottore di ricerca in discipline canonistiche ed ecclesiasticistiche e avvocato. E’ professore a contratto di Diritti religiosi e mediazione comunitaria e famigliare e di Diritto comparato delle religioni nell’Università degli Studi dell’Insubria. Si occupa, fra l’altro, di associazionismo musulmano e ha pubblicato di recente il libro Islam e integrazione in Italia. Sposato, ama la sua famiglia, viaggare, la moda e … i bovari bernesi.

Mi chiamo Marisa Coletta, sono nata a Messina da padre siciliano e madre milanese. Mi sono trasferita a Varese dove ho completato gli studi e continuato gli impegni sportivi nella squadra di Basket. Dopo aver intrapreso gli studi universitari in Filosofia con indirizzo psicologico, sono entrata nella Pubblica Amministrazione dove ho svolto la mia carriera professionale con vari incarichi di responsabilità, che mi hanno dato diverse competenze nella gestione della cosa pubblica e affinato le capacità di ascolto nei confronti dell’utenza e dei loro problemi facendomene carico e cercando di portarli a soluzione per una migliore efficienza del servizio pubblico. Parallelamente mi sono interessata di cultura, in particolare di arte e teatro. Sono ambientalista e animalista convinta. Da sempre attenta e impegnata nel mondo del sociale, in particolare sono stata presidente di un’associazione femminile la FIDAPA (di cui mi occupo tuttora) membro della Federazione Internazionale Business Professional Women, fondata nel 1919 in America. Credo molto nel mondo dell’associazionismo, a cui Davide sta rivolgendo molta attenzione, un mondo ricco e variegato che se valorizzato può essere un valore aggiunto per tutti. Condivido il progetto di Davide, in particolare la sua sensibilità verso le politiche sociali, la cultura, le problematiche femminili. Il mio motto: Qualunque cosa tu possa fare o sognare di fare, incominciala.

Edoardo Vigna, sposato con una figlia. E’ impiego Funzionario di banca presso Banca Popolare di Bergamo dal 1990. E’ membro del Lions Club Varese Host. Ha deciso di intraprendere questa avventura soprattutto perchè Davide Galimberti rappresenta qualcosa di nuovo che si sta affacciando nella realtà di Varese. Una persona preparata che sta dimostrando, giorno per giorno, la sua vicinanza alla città ma soprattutto ai varesini. Vorrebbe che con la fiducia data a Davide e alla sua lista si potesse riuscire a far uscire Varese dal limbo in cui si trova da diversi anni. Da parte sua promette tutto l’impegno e la collaborazione per cui tutti i progetti trovino efficace attuazione.

Andrea Cili, 41 anni cameriere al Ristorante Bologna di Varese. E’ sposato e ha una figlia di nome Alessia. Abita a Varese la città che ama. Gli piace correre e andare in bicicletta in giro per Varese in particolare salire al Sacro Monte. Pensa che a Varese la gente debba tornare a sorridere.

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