
Il dottor Francesco Cimellaro ricopre attualmente, ancora per qualche settimana, il ruolo di console a San Pietroburgo. Visti i rapporti delicati tra Italia e Russia dal punto di vista commerciale, culturale, politico e turistico, abbiamo deciso di incontrarlo per avere un approfondimento a riguardo.
Dottor Cimellaro, innanzitutto che ruolo svolge il consolato italiano a San Pietroburgo?
Il consolato svolge per lo più attività burocratiche, prevalentemente il rilascio dei visti, in netto aumento negli ultimi tempi, circa 500 visti al giorno.
Inoltre, ci occupiamo della procedura per instaurare gemellaggi con diverse città italiane, San Pietroburgo ne ha diversi, ad esempio con Milano (ora interrotto) e con Torino.
Quali vantaggi portano i gemellaggi?
I gemellaggi servono per snellire le procedure, per semplificare le iniziative: in sostanza creano scambi di contatti, molto utili a livello commerciale e turistico.
Quest’anno, ad esempio, è l’”anno del turismo” cioè che a San Pietroburgo viene promosso il turismo italiano, gli anni 2011 e 2012 sono stati quelli della cultura, ci sono state quindi manifestazioni combinate tra Italia e Russia, che hanno portato il nostro paese al centro dell’interesse.
Ad esempio l’Hermitage aveva aperto una mostra a Ferrara e successivamente a Venezia.
Ci racconti meglio dell’anno del turismo.
Il 2014 è l’anno del turismo, il progetto coinvolge anche alcune regioni e ha ad oggetto attività combinate che vanno dalla presentazione del territorio ai prodotti tipici. Il tutto per fare conoscere anche le mete un po’ meno turistiche e rinomate dell’Italia.
I rapporti tra Italia e Russia sono cambiati col succedersi di governi diversi negli ultimi anni?
Non ne abbiamo risentito più di tanto, più che altro erano rapporti personali. Indipendentemente dalle vicissitudini politiche, i Russi sono ancora molto legati all’Italia, oltre che esserne affascinati: in particolare, San Pietroburgo è stata costruita da diversi architetti italiani, da queste parti più rinomati che in Italia.
L’unico “blocco” tra la Russia e l’Italia, è la burocrazia necessaria per ottenere il visto.
A livello commerciale come sono invece i rapporti tra Italia e Russia?
L’Italia è il quinto partner commerciale della Russia, in Europa siamo secondi solo alla Germania. Stiamo parlando di cifre considerevoli: l’interscambio alimentare dall’Italia alla Russia, porta un ricavo di circa un miliardo di euro annui.
Questo in particolare nel settore della meccanica e in quello degli alimentari (molto apprezzati il formaggio e la pasta), oltre la moda.
E a livello di importazioni in Italia?
Tuttora l’Italia importa significative quantità di gas e petrolio, si tratta di un mercato interessante per le imprese italiane.
Come si è organizzata la Russia in vista dell’Expo del prossimo anno?
La Russia, ed è stata una dei primi a sottoscrivere, ha preso uno dei più grossi padiglioni in vista dell’Expo, purtroppo il blocco delle importazioni è stato un limite.
Quali saranno le conseguenze al blocco della Russia alle importazioni?
Le sanzioni sono state una risposta ad altri tipi di sanzioni che hanno portato al blocco delle importazioni come una ritorsione a una serie di misure prese dagli Stati Uniti.
Visti i rapporti commerciali conseguenze negative ce ne saranno da entrambi i lati: il decreto che le prevede parla della durata di un anno, ovviamente tutti dobbiamo augurarci che le cose tornino alla normalità il prima possibile.
E cosa ci dice sugli italiani residenti a San Pietroburgo?
Ci sono 45 Italiani residenti a San Pietroburgo, più altrettanti che sono spesso qua per lavoro.
Molti derivano da matrimoni misti, altri si sono trasferiti per lavoro: oltre ai soliti ristoratori e gestori di attività varie, abbiamo anche un direttore d’orchestra a cui è stato affidato un teatro.
Pochi sono gli insediamenti industriali qui a San Pietroburgo, le società italiane sono attratte più da Mosca, o addirittura dalle città ad est, nonostante anche qui ci siano le potenzialità per investire.
Luca Folegani