
Si è svolto dal 13 aprile al 15 ottobre a Berlino l’I.G.A. (International Garden Exhibition), la mostra di giardini più grande del mondo: 5000 eventi in 186 giorni con circa 2 milioni di visitatori. Architetti del paesaggio, progettisti, produttori di piante e arbusti, artisti di tutto il mondo hanno trasformato Berlino in un dinamico laboratorio d’idee sul giardino del futuro. Quello che è emerso da tutto ciò è che questo stesso futuro si dirige sempre più verso politiche eco-sostenibili, con un tipo di mobilità più “dolce”, con meno auto e più bici o zone pedonali, più parchi e meno parcheggi all’aperto. Le città europee maggiormente all’avanguardia percepiscono come vitale la necessità di una visione dove il verde è il nuovo protagonista.
Seppur in contesti diversi a Varese, come a Berlino, per la prima volta si è avuto il coraggio di sposare queste istanze, il coraggio di avere un progetto su come dovrà essere la città. Si è deciso di valorizzare il verde, che è nel suo dna e nella sua storia, farlo diventare il patrimonio, della città, fare tornare Varese città giardino, città del verde e delle politiche sostenibili, e metterlo anche in vetrina. In quest’ottica il festival “Nature Urbane”, appena concluso è stato un magnifico successo con 12.500 partecipanti agli spettacoli ed eventi.
Quest’ultima nota riguardo l’adesione del pubblico è importante perché, oltre a confortare chi ha avuto questa intuizione, è la conferma da parte della cittadinanza della vocazione della città, città residenziale, attrattiva per la sua qualità della vita. Non solo, pensiamo anche a chi lavora nella vicina metropoli, la più internazionale e fortemente in crescita dell’intero paese e della cui espansione economica può usufruire Varese. Esiste poi una comunità internazionale, fatta soprattutto di giovani, che per lavoro o per formazione gira il mondo e cerca parametri come quelli suggeriti, per un domani, a Berlino. Abbiamo le carte in regola per sviluppare questa nostra risorsa, come la cultura dei parchi privati, o divenuti pubblici, esibiti nella mostra evidenzia, si tratta solo di continuare supportando con convinzione il cammino appena intrapreso.