Il Lago di Varese è meno inquinato del Lago Maggiore. Ma la strada da fare è ancora lunga, motivo per cui, rimane un “sorvegliato speciale” da parte della Goletta dei Laghi.
Ha fatto tirare un sospiro di sollievo l’esito positivo delle analisi microbiologiche di Goletta dei Laghi sul bacino di Varese, che hanno fotografato entro i limiti i punti analizzati a Gavirate e Cazzago Brabbia sulla presenza di entrerococchi intestinali e Escherichia coli.
Nonostante il miglioramento dei dati, secondo l’associazione ambientalista la strada è ancora lunga. “Il lago di Varese rimane ancora un sorvegliato speciale – dichiara Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi – siamo favorevoli all’idea che il bacino possa essere al centro della promozione territoriale ed attirare forme di turismo sostenibile, come sta avvenendo per l’ambito sportivo. Per garantire strutturalmente queste condizioni però non dobbiamo perdere di vista i cronici problemi di cui soffre. Ecco perché è necessario che, da una parte, l’Ato entri davvero in funzione programmando subito azioni e relativi investimenti che non si blocchino ad ogni scossone politico, e, dall’altro, che i Comuni riassumano un ruolo centrale”.
Sono note le criticità che affliggono il lago di Varese, a partire dalla mancanza di ossigeno negli strati profondi delle acque, a cui si è cercato di porre rimedio spesso con soluzioni scorciatoia mentre permangono in più punti scarichi diretti a lago o non adeguatamente depurati che portano ulteriore carico di fosforo e azoto nelle già compromesse acque bosine.
Ma ora, ad un solo anno dal termine posto dalla direttiva europea 2000/60 per il raggiungimento di uno stato ecologico buono per tutti i corpi idrici, non c’è più tempo da perdere, dato che lo stato del lago di Varese raggiunge solo la sufficienza.
Un’analisi condivisa anche dal neoeletto sindaco di Cazzago Brabbia Emilio Magni che si è confrontato ieri con la Goletta dei Laghi sul ruolo degli enti locali: “In questo momento non possiamo contare su organismi di gestione coordinata. Per il risanamento effettivo e duraturo del lago di Varese è però essenziale da subito una regia comune. Per questo è quantomai opportuno riattivare l’Osservatorio per il lago di Varese costituito dalla Provincia anni fa. Solo in un ambito di discussione e coordinamento tra tutti gli enti coinvolti si riusciranno a trovare le soluzioni strutturali per riportare le condizioni del bacino ad una qualità accettabile”.