Il Futuro del Lago di Varese, la Provincia è pronta per intervenire

Il commento del consigliere Mariani “A giorni ci sarà la riunione del comitato tecnico scientifico dell’osservatorio”

08 Novembre 2017
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“Abbiamo preso con soddisfazione che la richiesta effettuata a fine giugno dal Presidente Vincenzi alla Società di Tutela del Lago di Varese, e cioè la valutazione della fattibilità tecnica ed economica del trasporto delle acque profonde del lago al depuratore di Gavirate, è già pronta ad essere presentata al Comitato Tecnico Scientifico e al Comitato Direttivo dell’Osservatorio Lago di Varese”. Con queste parole il Consigliere provinciale all’Ambiente Valerio Mariani interviene nel dibattito acceso in questi giorni sul tema del futuro del lago di Varese.

A tal proposito va ricordato che la Provincia, da parte sua, nel rispetto di un accordo stipulato con Regione Lombardia nel 2016, sta conducendo una serie di approfondimenti tecnici per valutare la stato di funzionamento dell’impianto di prelievo ipolimnico in vista di un sua eventuale riattivazione. Si ricorda che l’impianto è stato in funzione nel quadriennio 2000-2003, periodo durante il quale è emerso il grosso problema della propagazione di cattivi odori in corrispondenza dello scarico nel fiume Bardello delle acque prelevate dal lago.

“In particolare – continua il Consigliere – il ruolo della Provincia e dell’Osservatorio è quello di delineare un quadro conoscitivo il più completo possibile riguardo alla situazione dell’impianto, fornendo soluzioni tecniche in grado di ottimizzare il funzionamento dello stesso, in termini di efficienza e di contenimento dei costi, avendo contemporaneamente l’obiettivo di non riproporre le problematiche relative all’impatto odorigeno, emerse a suo tempo; per questo particolare aspetto stanno fornendo il loro prezioso contributo il prof. Fabio Conti dell’Università Insubria e il prof. Alessandro Fumagalli, rappresentante delle Associazioni Ambientaliste in seno all’Osservatorio. La fattibilità tecnico economica legata alla riattivazione dell’impianto è fondamentale, considerato che per raggiungere risultati concreti l’impianto dovrebbe funzionare per alcune decine di anni. Gli scenari in corso di elaborazione da parte della Provincia sono, pertanto, più d’uno e si aggiungono, e completano, quello che prevede il trattamento delle acque al depuratore di Gavirate. Tali scenari verranno presentati all’Osservatorio nell’incontro che si svolgerà entro fine mese.  Si sottolinea che ogni valutazione in merito all’opportunità tecnico-economica di riattivare il prelievo ipolimnico dovrà in ogni caso essere coerente con le indicazioni che emergeranno dallo studio in corso di realizzazione da parte dei membri del Comitato Tecnico Scientifico, ed in particolare della prof.ssa Roberta Bettinetti dell’Università Insubria e del dott. Pietro Volta, ricercatore presso il CNR – ISE di Pallanza, studio che evidenzierà gli obiettivi di qualità delle acque del Lago di Varese realisticamente raggiungibili con la riattivazione dell’impianto, ed individuerà le priorità di intervento nell’intero bacino imbrifero; ancora oggi, infatti, tramite corsi d’acqua, dilavamento dei suoli e scarichi fognari, arrivano a lago quantità di azoto e fosforo tre/quattro volte superiori a quelle naturali”.

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