
Non c’è posto per tutti gli immigrati che arrivano in Italia? “Ospitiamoli nelle sedi della Lega Nord”. La proposta “provocatoria” arriva dal deputato del Movimento 5 Stelle di Varese Cosimo Petraroli. Che risponde al senatore leghista Stefano Candiani, che aveva lanciato la provocazione di aprire le porte delle sedi di Pd, Sel e Ncd ai profughi.
“Leggo dai giornali che il senatore Candiani della Lega Nord interviene sull’ipotesi di requisire le seconde case sfitte per l’emergenza profughi con
l’ipotesi di trasferirli nelle sedi del Pd, Sel e Ncd. Anche noi del movimento crediamo sia un’ottima idea, personalmente però, aggiungerei che sarebbe coerente trasferirli anche e soprattutto in tutte le sedi della Lega e nelle case dei tesserati ed elettori leghisti, inconsapevolmente colpevoli dell’attuale disastrosa situazione. Per aver dato fiducia a una forza politica che ha costruito la sua fortuna economica abbindolando gli anziani e gli incapaci sulla questione migranti. Non tutti sanno che l’assurdo trattato europeo che regola il flusso di extracomunitari oggi in Europa è nato nel ’90 firmato dal governo Andreotti e riconfermato nel 2003 proprio dalla coalizione di governo Lega–Berlusconi, firmato e voluto, quindi, anche dalla Lega Nord, si tratta del regolamento Dublino 2, a causa di quel trattato oggi l’Italia e tutti i paesi confinanti subiscono i disagi che conosciamo, come l’obbligo di affrontare e gestire da soli la prima accoglienza“.
Petraroli punta quindi il dito sulle responsabilità della Lega nella gestione dell’immigrazione degli anni scorsi.
“E la lega di Salvini è pienamente responsabile. Tengo a evidenziare che nel dicembre scorso siamo riusciti a far approvare una nostra mozione in parlamento per superare l’attuale trattato vigente e istituire un testo unico europeo in materia di asilo, cioè superare la Dublino 3 e l’assurdo principio di chi primo accoglie, primo
gestisce! Una mozione per concordare con i paesi di provenienza un piano comune di gestione dei flussi migratori, anche in un ottica di prevenzione della criminalità.
Istituire delle quote per ripartire equamente i migranti sul territorio europeo secondo le reali possibilità di ogni Paese.
Istituire dei punti per richiedere asilo direttamente nei territori di provenienza ed infine promuovere interventi per concedere beni e servizi agli italiani in difficoltà al fine di evitare tensioni sociali”.