Guai per Galimberti: due candidati per il Pd?

A due mesi dal voto spunta l’ipotesi della candidatura di Luca Conte. Una resa dei conti interna ai democratici dopo la mancata ”epurazione” dei marantelliani

01 Aprile 2016
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Galimbertifoto

A due mesi dal voto, un colpo di scena rischia di rovinare la corsa di quello che, per il momento, è il candidato favorito. La lotta tra correnti all’interno del Pd infatti potrebbe creare qualche problema a Davide Galimberti, candidato sindaco del centrosinistra.

Niente di ufficiale, ma secondo indiscrezioni una parte dei militanti democratici sarebbe rimasta scontenta dalle aperture che il candidato sindaco e il segretario cittadino Luca Paris hanno fatto nei confronti della corrente marantelliana del partito.

Dopo la vittoria alle primarie, infatti, Galimberti e i suoi sostenitori hanno lavorato per ricompattare il partito e condividere il percorso alle amministrative anche con chi aveva sostenuto il deputato Daniele Marantelli. Cosa che non sarebbe andata a giù ad alcuni “galimbertiani della prima ora”.

Già qualcuno aveva storto il naso quando la segreteria cittadina decise di ricandidare tutti gli uscenti, compresi quindi il capogruppo Fabrizio Mirabelli, Luisa Oprandi e Andrea Civati, che si erano schierati appunto con il deputato Marantelli.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso in questi giorni sarebbe stato l’annuncio che proprio Civati è stato scelto dalla direzione cittadina come capolista.

La lista del Pd non è ancora chiusa e sui nomi si starebbe litigando.

Dopo l’ultima riunione di partito, alcuni iscritti, tra cui due consiglieri comunali e un segretario di circolo, si sarebbero ritrovati in via riservata. E avrebbero deciso lanciare un forte segnale di dissenso al partito: una candidatura alternativa a quella di Galimberti.

Il nome che gira sarebbe quello del vicecapogruppo del Pd Luca Conte. Un mandato da consigliere comunale alle spalle, uno da consigliere di circoscrizione prima, è inoltre molto competente sulla tematiche amministrative, grazie al suo ruolo in commissione Bilancio. Classe 1985, è un giovane che ha alle spalle una buona esperienza. Ed è radicato nei quartieri di Belforte, San Fermo e Cascina Mentasti, zone dove il centrosinistra è più forte.

Insomma, la figura giusta per correre con una lista che cerchi di togliere voti al Pd. Non solo. L’operazione di candidare Conte sarebbe sostenuta anche dalla sinistra di Rifondazione e Sel, che ad oggi non sono riusciti a trovare una candidato sindaco.

Insomma, lo spazio lasciato libero a sinistra avrebbe dato lo spunto ai “ribelli” per tentare l’operazione. Nel Pd anche una parte dei giovani, quella legata al consigliere comunale Giampiero Infortuna e all’ex vicesegretario dei Giovani democratici Luca Battistella, potrebbe seguire Conte.

Dala segreteria cittadina del Pd non commentano, ma c’è chi sostiene si tratterebbe di una manovra organizzata ad arte per raccogliere un consenso a sinistra che il Pd non sarebbe più in grado di ottenere. E quindi la candidatura di Conte servirebbe a rafforzare l’elettorato di sinistra, portandolo poi al ballottaggio a Galimberti.

Fatto sta, che da giorni si respira tensione nella sede di via Monte Rosa, stando a quanto riferiscono le nostre fonti.

Conte, inoltre, potrebbe intercettare anche voti del Movimento 5 Stelle. In questi anni ha tessuto ottimi rapporto con il consigliere grillino Francesco Cammarata. E se la lista dei Cinquestelle a Varese non venisse certificata, non è detto che i voti di una parte del movimento, quella meno ortodossa, non vadano a lui.

 

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