Lo spettacolo, nato da una dolorosa esperienza personale, racconta la storia vera dell’autrice e di suo padre, scomparso, i cui ultimi anni di vita sono stati segnati dall’Alzheimer.
Francesca Vitale, attraverso il fluire di ricordi, sensazioni, emozioni e rinnovato dolore, svela lo sconvolgimento vissuto di fronte ad una malattia come l’Alzheimer. Racconta la pena e lo sconforto che si insinuano nelle pieghe dell’anima, quando si raggiunge la consapevolezza che giusto il proprio padre è stato aggredito da un morbo mostruoso e, ancora, sconosciuto. È la testimonianza di quanto si possa imparare da questa esperienza nata da un vortice di dolore, attraverso la comprensione di tutti quei meccanismi di comunicazione extraverbale che questi malati posseggono e che consentono loro di rompere le barriere culturali.
La costruzione dello spettacolo, un atto unico composto da 17 quadri, scanditi da contributi musicali, è una suggestiva commistione di testo, immagini, voci fuori campo e musica. Un vero e proprio dialogo con l’assente, che ripercorre le tappe di un rapporto mai chiuso.
Al pianoforte: Luigi Palombi
Voci fuori campo: Ottavia Piccolo e Paolo Bonacelli
Regia: Lamberto Puggelli