“Galimberti non è mai stato così distante dai cittadini che è chiamato a rappresentare. E la cosa drammatica è che questo sta avvenendo proprio durante la peggiore emergenza mai vissuta nella nostra epoca”.
Così Andrea Gambini, Commissario cittadino della Lega di Varese, che interviene insieme al Vicecapogruppo in Consiglio comunale Carlo Piatti, in risposta alla lettera inviata dal sindaco del Pd Davide Galimberti ieri alla cittadinanza.
“Una lettera tardiva, e questo è dire poco – commenta Gambini – Galimberti sostiene anche, attraverso una metafora, di trovarsi ‘in trincea’. Questo grande impegno del sindaco di Varese, a differenza di tantissimi suoi colleghi della nostra provincia di entrambi gli schieramenti politici, ebbene non l’abbiamo visto. Quello che abbiamo visto è una sua assordante assenza, quando un primo cittadino avrebbe dovuto, fin dai primi giorni, assistere la cittadinanza in prima linea, informarla e verificare le maggiori problematiche da risolvere. Preoccuparsi dei suoi cittadini, insomma. La prima problematica tra tutte: sono tantissime, troppe, le persone di età avanzata che non trovano le mascherine. Mentre altri Comuni hanno lavorato per fornirle a tutti i cittadini a domicilio, a Varese l’amministrazione non ha pensato nemmeno di fornirle non dico a tutta la popolazione, per questione di numeri, ma perlomeno di cercare di coprire le fasce più elevate d’età della popolazione”.
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“E quando si è trattato di spingere per ottenere dal Governo la chiusura della Lombardia per tutelarci – sottolinea Gambini – l’impegno del sindaco, il cui partito siede nell’esecutivo sostenendo Conte, non è stato così incisivo come ci si sarebbe aspettati. Avrebbe potuto farsi ascoltare dai ministri del suo partito molto di più… invece, ha scelto di stare in sordina, sostenendo sì la chiusura insieme agli altri sindaci, ma senza esporsi troppo. Insomma, in maniera politicamente corretta, come si suol dire”.
“Galimberti sostiene di essersi impegnato su due fronti, quello dei controlli, con la richieste dell’esercito, e quello degli aiuti economici alle nostre imprese – aggiunge Piatti – mi viene tuttavia da chiedergli, innanzitutto, quanti agenti di Polizia Locale risultino operativi per i controlli sul territorio, rispetto all’intero organico del corpo. A Varese, infatti, tenendo conto che sono in campo anche le altre Forze dell’Ordine, sarebbero in grado di svolgere questi controlli in autonomia, senza bisogno che il sindaco si vanti di aver richiesto l’esercito, richiesta non necessaria come in altre realtà lombarde… Per quanto riguarda gli aiuti economici, vedremo. Per ora il Governo, dove siede anche il suo partito, ha previsto le briciole per la Lombardia nonostante sia la regione più colpita e locomotiva dell’economia del Paese”.