
Il rinnovo del cda della Fondazione Molina dovrebbe avvenire a giorni. Lo conferma infatti il sindaco Attilio Fontana, che dopo la rottura delle trattative tra i partiti di maggioranza, si troverà ad effettuare le nomine da solo. Due gli scenari che si prospettano al primo cittadino: il rinnovo del consiglio d’amministrazione, con la nomina dei nuovi membri tra i 19 candidati che si sono presentati per entrare, oppure la proroga del cda uscente.
Con il nuovo statuto della Fondazione, infatti, non soltanto il cda uscente rimane in carico fino all’insediamento di quello successivo, ma c’è anche la possibilità di prolungarne i poteri.
“Al momento sto analizzando la situazione – dice Fontana – in questi giorni comunicherò la mia decisione”. Di fatto, il sindaco si è trovato in mezzo all’ennesimo scontro interno alla maggioranza, tra i leghisti che, guidati dal segretario cittadino Marco Pinti, hanno deciso di rompere le trattative e non sostenere la candidatura a presidente del centrista Christian Campiotti. Quest’ultimo è invece il nome avanzato da Liberi per Varese (Forza Italia e Udc). E proprio il gruppo unico del centrodestra sta facendo pressioni sul primo cittadino per avere in fretta le nomine.
Difficilmente, quindi, Fontana sceglierà di prorogare l’attuale cda. Significherebbe andare incontro all’ennesima crisi di giunta, dal momento che la delegazione di Liberi per Varese aveva già messo in atto uno “sciopero del voto” in una delle riunioni dell’esecutivo, rifiutandosi di votare i provvedimenti presentati dagli assessori leghisti finché il rinnovo del cda del Molina non fosse stato effettuato. Intanto, il Pd torna a chiedere a Fontana di prorogare l’attuale cda.
E sottolinea come, per voce del segretario cittadino Luca Paris e del capogruppo Fabrizio Mirabelli “nel caso in cui non dovesse seguire questo nostro suggerimento, che riteniamo di semplice buon senso, auspichiamo che nella scelta del nuovo Presidente lei tenga adeguatamente conto del fatto che negli ultimi anni tale incarico non è stato retribuito e che, soprattutto in questo momento di grave crisi dei servizi sociali, questo costituisce un elemento di valutazione importante che non può essere trascurato. In caso contrario dovrà giustificare, insieme alle forze politiche che la sostengono, le ragioni per le quali il nuovo Presidente del Molina, a differenza del presente, percepirà un’indennità a danno della collettività”.