Falò di Sant’Antonio 2016. TUTTE LE FOTO

Il fuoco si è acceso subito con grandissime fiammate

16 Gennaio 2016
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Il Falò di Sant’Antonio si è acceso subito, con una grandissima fiammata. Tanto che i Vigili del Fuoco hanno dovuto subito conternerlo. Un segno di buon auspicio, come vuole la tradizione, per l’anno appena iniziato. E, infatti, sarà un anno cruciale per Varese.

LA STORIA

SANT’ANTONIO ABATE (251–17gennaio 357)

Fu eremita, fondatore del monachesimo cristiano e primo abate. La Festa di Sant’Antonio è un evento molto sentito a Varese, già citata in un documento del 1572 tra le “Feste di voto et consuetudine in Varese”; oggi è organizzata dai Monelli della Motta. La credenza vuole che il Santo favorisca l’incontro con la “persona giusta”, il concepimento o aiuti a ritrovare gli oggetti perduti.

PANE AI POVERI

Nei secoli scorsi, il suono delle campane, il pomeriggio del 16 gennaio, ricordava alla città la distribuzione del pane ai poveri, dono di una facoltosa famiglia.

IL FALO

Sant’Antonio scese negli inferi con un maialino che creò scompiglio e gli permise di rubare il fuoco infernale. Tornato sulla terra il Santo donò il fuoco agli uomini, incendiando una pira. Nasce così la tradizione dei falò in suo onore che celebrano la vittoria della luce sulle tenebre e propiziano l’arrivo della buona stagione. Nel falò acceso il 16 gennaio sul sagrato della Motta è tradizione gettare messaggi con propositi, desideri o richieste di intercessione: pensieri che devono restare segreti perché si avverino.

PROPIZIA LE UNIONI

Sant’Antoni gloriös fee che troeuva an mì ‘l mè spos. Lasemm minga sola in lett Sant’Antoni benedett!

BENEDIZIONE

Il 17 gennaio ha luogo sul sagrato della chiesa alla Motta la benedizione degli animali condotti da cittadini e allevatori. Un tempo, i tizzoni spenti del falò e il sale benedetto durante la festa, accanto all’immagine del Santo, erano posti nelle stalle a protezione degli animali. Oltre agli animali domestici, protegge chi ha a che fare col fuoco. E’ Patrono di macellai e salumai, di contadini e allevatori.

RITROVA OGGETTI

Sant’Antoni dala barba bianca famm’ truà che’l che ma manca, Sant’Antoni du’l purscel famm’ truà propri che’l
Sant’Antonio dalla barba bianca fammi trovare quello che mi manca, sant’Antonio del maiale fammi trovare proprio quello.

TAUMATURGO

Guarisce il male degli ardenti, conosciuto come fuoco di Sant’Antonio, un tempo curato con il grasso del maiale, provocato da: un fungo che contamina la segale, un tempo molto usata per panificare e che provoca l’ Ergotismo oppure l’infezione provocata dal virus della varicella, l’herpes zoster. Le immagini sacre che rappresentano Sant’Antonio Abate ci raccontano alcuni episodi della sua vita utilizzando i simboli. E’ rappresentato con la barba bianca (centenario) un maiale (la cura del male degli ardenti), la tau T(simbolo di eremitaggio e penitenza) e il fuoco (malattia; inferi)

PROPIZIA LE NASCITE

Sant’Antoni gloriös fee ch’el primm el sia ‘n tos ma fuss anca ona tosetta la sia semper benedetta! Sant’Antonio glorioso, fai che il primo sia un maschio, ma se fosse anche una bimbetta fai che sia sempre benedetta!

Dal 17 gennaio godiamo di un’ora di luce in più rispetto al 13 dicembre, Santa Lucia.

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    Tuttavia, il falò si è subito acceso, come segno di buon auspicio. A guidare la processione il sindaco Attilio Fontana, insieme al Prevosto, al vicesindaco Mauro Morello, il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Presente anche il presidente